Si affronta il tema generale del rapporto religione-politica, per sostenere che le risorse sociali collegabili alla sfera religiosa sono solo una parte di quelle circolanti nei sistemi sociali (sezione 1). Il potere politico entra in rapporto anche con le risorse della sfera religiosa, ma i rapporti con questa non sono necessariamente esclusivi né immutabili nel tempo. Successivamente (sezione 2) si analizza il rapporto religione-democrazia, sostenendo implicitamente che la democrazia è il regime che meno dipende da rapporti esclusivi con la sfera religiosa, in quanto il pluralismo sul quale essa poggia è anche di tipo culturale e simbolico. Infine nella sezione 3 si affronta il tema della relazione tra democrazia e tolleranza, presentando le tesi di John Locke. La concezione lockiana, ancorché dal filosofo stesso denominata «tolleranza universale», è in definitiva critica e selettiva. Locke fissa in modo molto preciso gli ambiti entro i quali può essere ammessa qualsiasi credenza e professione di fede o ideale, in pari tempo escludendo dalla tolleranza ambiti molto vasti assoggettati alla giurisdizione esclusiva del potere politico. Nella conclusione, si argomenta che la tolleranza critica lockiana – e non il relativismo - resta lo strumento più efficace per la convivenza delle diversità nella democrazia.

Democrazia e Religione. Considerazioni a margine dei temi della tolleranza e del relativismo

IERACI, GIUSEPPE
2014-01-01

Abstract

Si affronta il tema generale del rapporto religione-politica, per sostenere che le risorse sociali collegabili alla sfera religiosa sono solo una parte di quelle circolanti nei sistemi sociali (sezione 1). Il potere politico entra in rapporto anche con le risorse della sfera religiosa, ma i rapporti con questa non sono necessariamente esclusivi né immutabili nel tempo. Successivamente (sezione 2) si analizza il rapporto religione-democrazia, sostenendo implicitamente che la democrazia è il regime che meno dipende da rapporti esclusivi con la sfera religiosa, in quanto il pluralismo sul quale essa poggia è anche di tipo culturale e simbolico. Infine nella sezione 3 si affronta il tema della relazione tra democrazia e tolleranza, presentando le tesi di John Locke. La concezione lockiana, ancorché dal filosofo stesso denominata «tolleranza universale», è in definitiva critica e selettiva. Locke fissa in modo molto preciso gli ambiti entro i quali può essere ammessa qualsiasi credenza e professione di fede o ideale, in pari tempo escludendo dalla tolleranza ambiti molto vasti assoggettati alla giurisdizione esclusiva del potere politico. Nella conclusione, si argomenta che la tolleranza critica lockiana – e non il relativismo - resta lo strumento più efficace per la convivenza delle diversità nella democrazia.
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