Gli indicatori relativi ai tempi di attesa sono difficili da rispettare, come recentemente evidenziato al XIII Convegno ONS 2015 . Per questo motivo è fondamentale identificare in quale momento della gestione dei carcinomi screening-detected si concentrino i ritardi e stabilirne le cause (se attribuibili alla paziente o all’organizzazione del programma o intrinseci al tipo di lesione) così da proporre mirate modifiche migliorative. Metodi: L’analisi riguarda 146 carcinomi screening-detected consecutivi (biennio 2013-2014). Sono stati misurati i tempi tra le varie fasi diagnostiche (Mammografia di I° livello, Richiamo II° livello, I° approfondimento cito/microistologico, Comunicazione diagnosi) e i tempi chirurgici (Visita chirurgica, Intervento chirurgico, Referto istologico con marcatori biologici, Visita oncologica). Per ogni fase sono stati calcolati i tempi medi/mediani rappresentati tramite box plot e giustificati gli outliers.Risultati: La latenza nella presa in carico chirurgica è legato alla complessità degli esami preoperatori (3) (tempo mediano tra richiamo al II° livello ed intervento: 53 giorni (se unico esame pre-operatorio) vs 73 (se più di un esame pre-operatorio, p<0.0001), mentre rispetto ad un recente studio (4) il tempo mediano tra visita chirurgica e intervento non è aumentato per i casi con necessità di RM (28 vs 26 giorni, p=0.13), perché già programmata in fase preoperatoria. Per i casi con mastectomia sempre con ricostruzione, si registra un tempo medio dalla visita chirurgica all’intervento di 7 giorni superiore rispetto alle quadrantectomie. Ulteriore criticità è il tempo mediano tra intervento e visita oncologica (44 giorni), attribuibile in parte ad un “ritardo” nella disponibilità dei marcatori biomolecolari (soprattutto HER2/FISH) ed in parte a rinvii dell’appuntamento da parte della paziente stessa Conclusioni: Soltanto un attento monitoraggio del turnaround time dell’intero percorso delle pazienti con carcinoma screening detected consente l’identificazione dei punti di debolezza su cui intervenire efficacemente per garantire il rispetto degli indicatori.
Analisi dei tempi d’attesa tra le varie fasi di gestione dei carcinomi mammari screening-detected a Trieste nel biennio 2013-2014: come si può migliorare?
GIUDICI, FABIOLA;BORTUL, MARINA;ARNEZ, ZORAN MARIJ;RIZZARDI, CLARA;BOTTIN, CRISTINA;BONAZZA, DEBORAH;PINAMONTI, MAURIZIO;COVA, MARIA ASSUNTA;MANARA, MARIASTELLA;SCAGGIANTE, BRUNA;TORELLI, LUCIO;ZANCONATI, FABRIZIO
2015-01-01
Abstract
Gli indicatori relativi ai tempi di attesa sono difficili da rispettare, come recentemente evidenziato al XIII Convegno ONS 2015 . Per questo motivo è fondamentale identificare in quale momento della gestione dei carcinomi screening-detected si concentrino i ritardi e stabilirne le cause (se attribuibili alla paziente o all’organizzazione del programma o intrinseci al tipo di lesione) così da proporre mirate modifiche migliorative. Metodi: L’analisi riguarda 146 carcinomi screening-detected consecutivi (biennio 2013-2014). Sono stati misurati i tempi tra le varie fasi diagnostiche (Mammografia di I° livello, Richiamo II° livello, I° approfondimento cito/microistologico, Comunicazione diagnosi) e i tempi chirurgici (Visita chirurgica, Intervento chirurgico, Referto istologico con marcatori biologici, Visita oncologica). Per ogni fase sono stati calcolati i tempi medi/mediani rappresentati tramite box plot e giustificati gli outliers.Risultati: La latenza nella presa in carico chirurgica è legato alla complessità degli esami preoperatori (3) (tempo mediano tra richiamo al II° livello ed intervento: 53 giorni (se unico esame pre-operatorio) vs 73 (se più di un esame pre-operatorio, p<0.0001), mentre rispetto ad un recente studio (4) il tempo mediano tra visita chirurgica e intervento non è aumentato per i casi con necessità di RM (28 vs 26 giorni, p=0.13), perché già programmata in fase preoperatoria. Per i casi con mastectomia sempre con ricostruzione, si registra un tempo medio dalla visita chirurgica all’intervento di 7 giorni superiore rispetto alle quadrantectomie. Ulteriore criticità è il tempo mediano tra intervento e visita oncologica (44 giorni), attribuibile in parte ad un “ritardo” nella disponibilità dei marcatori biomolecolari (soprattutto HER2/FISH) ed in parte a rinvii dell’appuntamento da parte della paziente stessa Conclusioni: Soltanto un attento monitoraggio del turnaround time dell’intero percorso delle pazienti con carcinoma screening detected consente l’identificazione dei punti di debolezza su cui intervenire efficacemente per garantire il rispetto degli indicatori.File | Dimensione | Formato | |
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