Carlo Scarpa’s Venetian project perfectly succeded solving the delicate dialectic relation between the project and the site, instead of banaly recalling the architectural structures of Venice, relays on a more latent, almost subliminal reference. This allusion appeals to the historic backgroud, thus it is not directly pointed towards one’s individual cognitive capacities, but to the individual’s subconscious perceptions that can evoque the essential implied connection between the sea wold and the Water City, a connection well carved in the collective memory and universally shared. The bridge of the library Querini Stampalia is recognized as a modern structure, thus cut off from the typical historic venetian architecture, but in virtue of the statements above, it can certainly be perceived as a timeless and vague object as well as deeply familiar to the specific location. Nei suoi progetti veneziani, Carlo Scarpa, al fine di risolvere quel delicato rapporto dialettico tra il progetto e il luogo, non cerca naturalmente di riproporre un banale richiamo alle forme architettoniche di Venezia ma al contrario, egli si affida ad un riferimento latente, quasi subliminale. Un riferimento, quindi, che facendo leva sulla memoria storica, non è rivolto direttamente alle capacità cognitive individuali, quanto piuttosto a quelle inconsciamente percettive che ognuno possiede; capaci appunto di evocare nell’individuo quell’imprescindibile relazione interiore -custodita nella memoria collettiva e quindi universalmente condivisa- esistente fra il mondo marino e la Città marinara. Se prendiamo ad esempio il il ponte della Querini Stampalia, che Scarpa realizza nei primi anni sessanta, in virtù di tutto questo in concreto può essere oggettivamente riconosciuto come una struttura moderna e, in quanto tale, formalmente avulsa all’architettura storica veneziana, tuttavia inconsciamente verrà senz’altro percepito come un oggetto senza tempo, tanto vago, quanto strettamente familiare allo specifico luogo.

Metamorphosis: Carlo Scarpa and the water of Venice. The architectural intervention on the pre-existences

GUARAGNA, GIANFRANCO
2015-01-01

Abstract

Carlo Scarpa’s Venetian project perfectly succeded solving the delicate dialectic relation between the project and the site, instead of banaly recalling the architectural structures of Venice, relays on a more latent, almost subliminal reference. This allusion appeals to the historic backgroud, thus it is not directly pointed towards one’s individual cognitive capacities, but to the individual’s subconscious perceptions that can evoque the essential implied connection between the sea wold and the Water City, a connection well carved in the collective memory and universally shared. The bridge of the library Querini Stampalia is recognized as a modern structure, thus cut off from the typical historic venetian architecture, but in virtue of the statements above, it can certainly be perceived as a timeless and vague object as well as deeply familiar to the specific location. Nei suoi progetti veneziani, Carlo Scarpa, al fine di risolvere quel delicato rapporto dialettico tra il progetto e il luogo, non cerca naturalmente di riproporre un banale richiamo alle forme architettoniche di Venezia ma al contrario, egli si affida ad un riferimento latente, quasi subliminale. Un riferimento, quindi, che facendo leva sulla memoria storica, non è rivolto direttamente alle capacità cognitive individuali, quanto piuttosto a quelle inconsciamente percettive che ognuno possiede; capaci appunto di evocare nell’individuo quell’imprescindibile relazione interiore -custodita nella memoria collettiva e quindi universalmente condivisa- esistente fra il mondo marino e la Città marinara. Se prendiamo ad esempio il il ponte della Querini Stampalia, che Scarpa realizza nei primi anni sessanta, in virtù di tutto questo in concreto può essere oggettivamente riconosciuto come una struttura moderna e, in quanto tale, formalmente avulsa all’architettura storica veneziana, tuttavia inconsciamente verrà senz’altro percepito come un oggetto senza tempo, tanto vago, quanto strettamente familiare allo specifico luogo.
2015
9788895516318
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