Il commercio mondiale tra la fine del 2008 e l’inizio dell’anno successivo è crollato in maniera eccezionale, dando luogo a quello che è noto nella letteratura come “the great trade collapse”. Scopo di questo lavoro è quello di analizzare come questo collasso abbia modificato gli scambi dell’Italia con il resto del mondo e, di conseguenza, se abbia avuto un impatto sui flussi di trasporto anche a livello regionale. A livello nazionale, i dati sul valore aggiunto dell’Istat evidenziano, infatti, una forte diminuzione nel settore del trasporto aereo e marittimo contro un calo più contenuto in quello terrestre. Risulta quindi interessante verificare se e come questo shock abbia colpito il sistema marittimo-portuale del Friuli Venezia Giulia. L’analisi viene effettuata utilizzando due fonti di dati ben distinte: i dati sui flussi di traffico relativi al porto di Trieste e le stime sul valore aggiunto e sulla produzione totale a livello regionale ricavabili dai modelli input-output. Gli indicatori di traffico mostrano nel 2009 rispetto al 2008 una caduta dei traffici dell’8% in termini di tonnellate, del 18% in termini di contenitori, del 13% in termini di navi ro-ro e del 20% in termini di navi general cargo. I modelli input-output stimano una riduzione media del valore aggiunto e della produzione totale del 13%. Il settore maggiormente colpito è quello dei terminalisti con un decremento di oltre il 15%, seguito dagli spedizionieri e dagli enti della pubblica amministrazione. Tutti gli altri settori accusano un calo in linea con la riduzione media totale, ad eccezione dei servizi d’interesse generale e dei servizi alle navi che mostrano una riduzione inferiore alla media. I valori relativi al 2011 risultano al di sotto dei livelli del 2008.

Gli impatti del collasso del commercio mondiale del 2009 sul sistema portuale del Friuli Venezia Giulia

GREGORI, TULLIO;DANIELIS, ROMEO
2016-01-01

Abstract

Il commercio mondiale tra la fine del 2008 e l’inizio dell’anno successivo è crollato in maniera eccezionale, dando luogo a quello che è noto nella letteratura come “the great trade collapse”. Scopo di questo lavoro è quello di analizzare come questo collasso abbia modificato gli scambi dell’Italia con il resto del mondo e, di conseguenza, se abbia avuto un impatto sui flussi di trasporto anche a livello regionale. A livello nazionale, i dati sul valore aggiunto dell’Istat evidenziano, infatti, una forte diminuzione nel settore del trasporto aereo e marittimo contro un calo più contenuto in quello terrestre. Risulta quindi interessante verificare se e come questo shock abbia colpito il sistema marittimo-portuale del Friuli Venezia Giulia. L’analisi viene effettuata utilizzando due fonti di dati ben distinte: i dati sui flussi di traffico relativi al porto di Trieste e le stime sul valore aggiunto e sulla produzione totale a livello regionale ricavabili dai modelli input-output. Gli indicatori di traffico mostrano nel 2009 rispetto al 2008 una caduta dei traffici dell’8% in termini di tonnellate, del 18% in termini di contenitori, del 13% in termini di navi ro-ro e del 20% in termini di navi general cargo. I modelli input-output stimano una riduzione media del valore aggiunto e della produzione totale del 13%. Il settore maggiormente colpito è quello dei terminalisti con un decremento di oltre il 15%, seguito dagli spedizionieri e dagli enti della pubblica amministrazione. Tutti gli altri settori accusano un calo in linea con la riduzione media totale, ad eccezione dei servizi d’interesse generale e dei servizi alle navi che mostrano una riduzione inferiore alla media. I valori relativi al 2011 risultano al di sotto dei livelli del 2008.
2016
9788883037757
9788883037764
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