Il saggio prende in esame la permanenza degli assegni di origine germanica, la morgengabe o dono del mattino e la desmontadura o descensura, nel Friuli e nel vicino Veneto tardomedievale e di prima età moderna. Mentre nella maggior parte dei territori italiani, a partire dal secolo XII, si andò affermandoil sistema dotale classico nelle relazioni patrimoniali fra coniugi, in Friuli si mantenne l’inversione degli assegni nuziali, dalla famiglia dello sposo a quella della sposa, come era previsto dalla normativa longobarda.Con il passare del tempo gli assegni calcolati inizialmente come una parte dell'eredità si trasformarono in una somma definita, elargita nella maggior parte dei casi in denaro o in beni mobili. Sono esaminate le norme concernenti tali assegni nelle redazioni statutarie e più in generale ci si sofferma sulla condizione giuridica della donna nelle Constitutiones Patriae Foriiulii, volute dal patriarca Marquardo di Randeck nel 1366. della dote e poi successivamente alla riconsegna delle controdoti, alle norme di premorienza di un coniuge in assenza di eredi diretti, e alle possibilità concesse alla componente femminile nel diritto successorio. La legislazione era particolarmente attenta alla regolamentazione dell’istituto dotale classico e lasciava uno spazio più limitato al disciplinamento degli assegni di origine germanica. In Friuli, tuttavia, la presenza degli assegni di controdote continuò, almeno in parte, a configurare una ipotetica podestà della donna su una quota dell’intero patrimonio del marito e la possibilità di intervento in ogni singolo atto patrimoniale della famiglia. I diritti della donna di conseguenza non erano circoscritti solamente ad un complesso definito di beni, il quale nel resto d’Italia si stava sempre più configurando come una somma determinata di denaro. L’autrice sottolinea quindi come la condizione femminile abbia conosciuto un ulteriore aggravamento con il tramonto dell’uso degli assegni di origine germanica o con la diminuzione del loro valore economico, ciò che si attestò nel XV e XVI secolo.
La permanenza degli assegni nuziali di origine germanica nel Friuli tardo medievale e di prima età moderna
DAVIDE, MIRIAM
2012-01-01
Abstract
Il saggio prende in esame la permanenza degli assegni di origine germanica, la morgengabe o dono del mattino e la desmontadura o descensura, nel Friuli e nel vicino Veneto tardomedievale e di prima età moderna. Mentre nella maggior parte dei territori italiani, a partire dal secolo XII, si andò affermandoil sistema dotale classico nelle relazioni patrimoniali fra coniugi, in Friuli si mantenne l’inversione degli assegni nuziali, dalla famiglia dello sposo a quella della sposa, come era previsto dalla normativa longobarda.Con il passare del tempo gli assegni calcolati inizialmente come una parte dell'eredità si trasformarono in una somma definita, elargita nella maggior parte dei casi in denaro o in beni mobili. Sono esaminate le norme concernenti tali assegni nelle redazioni statutarie e più in generale ci si sofferma sulla condizione giuridica della donna nelle Constitutiones Patriae Foriiulii, volute dal patriarca Marquardo di Randeck nel 1366. della dote e poi successivamente alla riconsegna delle controdoti, alle norme di premorienza di un coniuge in assenza di eredi diretti, e alle possibilità concesse alla componente femminile nel diritto successorio. La legislazione era particolarmente attenta alla regolamentazione dell’istituto dotale classico e lasciava uno spazio più limitato al disciplinamento degli assegni di origine germanica. In Friuli, tuttavia, la presenza degli assegni di controdote continuò, almeno in parte, a configurare una ipotetica podestà della donna su una quota dell’intero patrimonio del marito e la possibilità di intervento in ogni singolo atto patrimoniale della famiglia. I diritti della donna di conseguenza non erano circoscritti solamente ad un complesso definito di beni, il quale nel resto d’Italia si stava sempre più configurando come una somma determinata di denaro. L’autrice sottolinea quindi come la condizione femminile abbia conosciuto un ulteriore aggravamento con il tramonto dell’uso degli assegni di origine germanica o con la diminuzione del loro valore economico, ciò che si attestò nel XV e XVI secolo.Pubblicazioni consigliate
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