L’esame anatomopatologico generalmente viene condotto su un numero relativamente elevato di soggetti sintomatici, in quanto si rende necessario osservare un quadro completo delle possibili alterazioni che si possono verificare in diversi soggetti nella popolazione in oggetto (gruppo di pesci o individui presenti in una vasca). Generalmente l’esame viene condotto dapprima osservando la superficie esterna del pesce, evidenziando tutte le anomalie presenti (eventuali abrasioni, emorragie, ulcere, sfrangia mento delle pinne, ecc.). L’apertura della cavità addominale è indispensabile per poter mettere in evidenza i visceri e poter osservare eventuali alterazioni; per avere un quadro ben visibile degli organi interni è necessario posizionare il pesce da analizzare con la testa verso sinistra; in questo modo si avrà una corretta visione della maggior parte degli organi interni nella maggioranza degli individui. Una volta posizionato il pesce si effettua una incisione con le forbici o con il bisturi partendo dalla cavità anale e procedendo cranialmente verso la camera opercolare con un taglio longitudinale. Successivamente si procede con un taglio verso la linea laterale, avendo cura di seguire la sagoma della cavità addominale; una volta raggiunto lo spazio sottostante qualche millimetro la linea laterale si curva procedendo nuovamente longitudinalmente verso la cavità opercolare, in modo da staccare il lembo laterale della muscolatura che ricopre la cavità viscerale, senza intaccare possibilmente la vescica natatoria. In questo modo si ottiene un’apertura della cavità con esposizione degli organi interni. Questo rappresenta il metodo più semplice di effettuare un esame anatomopatologico anche in condizioni disagiate come quelle che si possono riscontrare in campo. Non sempre però risulta possibile avere del materiale disponibile, come in questi casi; allora tramite le immagini riprodotte è possibile effettuare una valutazione, anche se sommaria e non sempre esaustiva del quadro osservabile. Con questa esercitazione si vuole fornire dei piccoli rudimenti nella complessità della diagnosi di malattia nel comparto ittico, dove la maggior parte dei quadri rilevabili non sono patognomici di una determinata malattia, ma che osservandoli bene e correlandoli con il grado di gravità e altre informazioni possono essere utili per esprimere un sospetto diagnostico.

Breve manuale alla valutazione anatomopatologica nei pesci

PASTORINO, PAOLO
2017-01-01

Abstract

L’esame anatomopatologico generalmente viene condotto su un numero relativamente elevato di soggetti sintomatici, in quanto si rende necessario osservare un quadro completo delle possibili alterazioni che si possono verificare in diversi soggetti nella popolazione in oggetto (gruppo di pesci o individui presenti in una vasca). Generalmente l’esame viene condotto dapprima osservando la superficie esterna del pesce, evidenziando tutte le anomalie presenti (eventuali abrasioni, emorragie, ulcere, sfrangia mento delle pinne, ecc.). L’apertura della cavità addominale è indispensabile per poter mettere in evidenza i visceri e poter osservare eventuali alterazioni; per avere un quadro ben visibile degli organi interni è necessario posizionare il pesce da analizzare con la testa verso sinistra; in questo modo si avrà una corretta visione della maggior parte degli organi interni nella maggioranza degli individui. Una volta posizionato il pesce si effettua una incisione con le forbici o con il bisturi partendo dalla cavità anale e procedendo cranialmente verso la camera opercolare con un taglio longitudinale. Successivamente si procede con un taglio verso la linea laterale, avendo cura di seguire la sagoma della cavità addominale; una volta raggiunto lo spazio sottostante qualche millimetro la linea laterale si curva procedendo nuovamente longitudinalmente verso la cavità opercolare, in modo da staccare il lembo laterale della muscolatura che ricopre la cavità viscerale, senza intaccare possibilmente la vescica natatoria. In questo modo si ottiene un’apertura della cavità con esposizione degli organi interni. Questo rappresenta il metodo più semplice di effettuare un esame anatomopatologico anche in condizioni disagiate come quelle che si possono riscontrare in campo. Non sempre però risulta possibile avere del materiale disponibile, come in questi casi; allora tramite le immagini riprodotte è possibile effettuare una valutazione, anche se sommaria e non sempre esaustiva del quadro osservabile. Con questa esercitazione si vuole fornire dei piccoli rudimenti nella complessità della diagnosi di malattia nel comparto ittico, dove la maggior parte dei quadri rilevabili non sono patognomici di una determinata malattia, ma che osservandoli bene e correlandoli con il grado di gravità e altre informazioni possono essere utili per esprimere un sospetto diagnostico.
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