Scopo di questo saggio è di evidenziare in quale misura la politica coloniale britannica nella provincia del Punjab sia stata determinata dalle peculiarità dell’Islam popolare, dal ruolo dei santi musulmani nella società locale e dalla lettura che di tale ruolo diedero i funzionari della Compagnia delle Indie, a partire dalla metà dell’Ottocento. Il caso analizzato pone in evidenza la contraddizione tra un modello di leadership definito sulla base dell'appartenenza alla dimensione islamica - seppure incentrata su tradizioni religiose locali - e la collaborazione politica con una struttura fondata su valori e concezioni radicalmente differenti. Il tema rientra nella più generale questione della codificazione di una teoria dell’autorità da parte del governo coloniale in India dopo il Mutiny del 1857-58. Il problema venne risolto mediante la costruzione di un paradigma dell’autorità che vedeva la Corona inglese al centro di una società composta di innumerevoli gruppi di origine castale, tribale, religiosa. La rappresentazione sociologica dell’India quale luogo dell'aggregazione di “blocchi” virtualmente separati definiva l’esigenza di un “centro” che garantisse la coesione sociale e la stabilità politica. Tale centro, ovviamente, era costituito dal "Raj" britannico.

Il Raj e le Dargah: Rappresentazioni dell'autorità nel Panjab tra Ottocento e Novecento. Il caso del Distretto di Multan

Diego Abenante
2015-01-01

Abstract

Scopo di questo saggio è di evidenziare in quale misura la politica coloniale britannica nella provincia del Punjab sia stata determinata dalle peculiarità dell’Islam popolare, dal ruolo dei santi musulmani nella società locale e dalla lettura che di tale ruolo diedero i funzionari della Compagnia delle Indie, a partire dalla metà dell’Ottocento. Il caso analizzato pone in evidenza la contraddizione tra un modello di leadership definito sulla base dell'appartenenza alla dimensione islamica - seppure incentrata su tradizioni religiose locali - e la collaborazione politica con una struttura fondata su valori e concezioni radicalmente differenti. Il tema rientra nella più generale questione della codificazione di una teoria dell’autorità da parte del governo coloniale in India dopo il Mutiny del 1857-58. Il problema venne risolto mediante la costruzione di un paradigma dell’autorità che vedeva la Corona inglese al centro di una società composta di innumerevoli gruppi di origine castale, tribale, religiosa. La rappresentazione sociologica dell’India quale luogo dell'aggregazione di “blocchi” virtualmente separati definiva l’esigenza di un “centro” che garantisse la coesione sociale e la stabilità politica. Tale centro, ovviamente, era costituito dal "Raj" britannico.
2015
978-88-98639-28-1
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