Il conflitto fra chi ha esercitato una prerogativa legittimamente attribuitagli dall'ordinamento e colui al quale detto esercizio abbia provocato un detrimento, è d’abitudine regolato dal principio che vuole irreparabili le conseguenze dannose realizzate da chi è (e ha agito in quanto) titolare di un diritto. La ratio diffusa si ritrova in ciò che il riconoscimento di un diritto in capo a un soggetto perderebbe gran parte del proprio significato se, a un atto di esercizio di quello stesso diritto, potesse seguire il sorgere di un’obbligazione risarcitoria. Qui iure suo utitur neminem laedit, dunque. Salvo che il gesto dannoso non sia stato determinato dall'unico fine di colpire un interesse altrui, perchè – almeno in linea di principio – le fondamenta della conclusione di immunità possono sgretolarsi se il titolare di un diritto ne abusa, facendosi scudo delle prerogative proprie per recare intenzionalmente danno ad altri. Obiettivo di questo saggio è verificare come le regole aquiliane trattino la declamata immunità e quali torsioni esse finicano coll’imporre alla stessa natura dei diritti del cui esercizio si discute.

Esercizio e trasformazione dei diritti nel prisma aquiliano

Mauro Bussani
2017-01-01

Abstract

Il conflitto fra chi ha esercitato una prerogativa legittimamente attribuitagli dall'ordinamento e colui al quale detto esercizio abbia provocato un detrimento, è d’abitudine regolato dal principio che vuole irreparabili le conseguenze dannose realizzate da chi è (e ha agito in quanto) titolare di un diritto. La ratio diffusa si ritrova in ciò che il riconoscimento di un diritto in capo a un soggetto perderebbe gran parte del proprio significato se, a un atto di esercizio di quello stesso diritto, potesse seguire il sorgere di un’obbligazione risarcitoria. Qui iure suo utitur neminem laedit, dunque. Salvo che il gesto dannoso non sia stato determinato dall'unico fine di colpire un interesse altrui, perchè – almeno in linea di principio – le fondamenta della conclusione di immunità possono sgretolarsi se il titolare di un diritto ne abusa, facendosi scudo delle prerogative proprie per recare intenzionalmente danno ad altri. Obiettivo di questo saggio è verificare come le regole aquiliane trattino la declamata immunità e quali torsioni esse finicano coll’imporre alla stessa natura dei diritti del cui esercizio si discute.
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