Obiettivo di questa analisi è la quantificazione dei principali fattori che hanno contribuito alla domanda di energia in Italia tra il 1995 ed il 2009. Questo contributo esamina il consumo energetico in quanto domanda derivata e spiega le sue variazioni sulla base delle richieste dei settori produttivi che compongono l’economia di una nazione. La metodologia consiste nel distribuire i cambiamenti della quantità consumata in un intervallo di tempo in diversi effetti secondo la logica della Structural Decomposition Analysis. Utilizzando il database WIOD le variazioni annuali della quantità inglobata di energia sono suddivise in quelle dell’intensità energetica, del cambiamento strutturale, della composizione della domanda finale, del consumo pro capite e della popolazione. Le decomposizioni mostrano come la composizione della domanda finale ed il consumo pro-capite giocano un ruolo fondamentale. Possiamo affermare che la crescita economica e lo spostamento della domanda verso prodotti a maggior contenuto di energia hanno spinto la domanda di energia in Italia. Anche l’intensità contribuisce in parte a produrre più energia, smentendo l’ipotesi che le nuove tecnologie siano state complessivamente energy saving nei quindici anni presi in esame. Al contrario operano la variazione della popolazione e del cambiamento tecnologico. A livello settoriale l’industria che ha dato il maggior contributo alla crescita energetica è proprio quello dell’Elettricità, gas ed acqua mentre i settori che hanno ridotto la domanda di energia sono quello dei Metalli, la Chimica ed il Tessile. In questi casi è proprio la componente dell’intensità energetica a fornire il maggior contributo, testimoniando il fatto che il cambiamento tecnologico riscontrato nel periodo 1995-2009 abbia provocato una riduzione significativa dell’energia richiesta da questi settori industriali. Sul versante opposto spicca invece il trasporto aereo, che si è rivelato essere l’attività produttiva con l’incremento più rilevante di energia consumata per unità di prodotto.

Domanda di energia, commercio internazionale e crescita in Italia prima e dopo l’unificazione monetaria

gregori tullio
2018-01-01

Abstract

Obiettivo di questa analisi è la quantificazione dei principali fattori che hanno contribuito alla domanda di energia in Italia tra il 1995 ed il 2009. Questo contributo esamina il consumo energetico in quanto domanda derivata e spiega le sue variazioni sulla base delle richieste dei settori produttivi che compongono l’economia di una nazione. La metodologia consiste nel distribuire i cambiamenti della quantità consumata in un intervallo di tempo in diversi effetti secondo la logica della Structural Decomposition Analysis. Utilizzando il database WIOD le variazioni annuali della quantità inglobata di energia sono suddivise in quelle dell’intensità energetica, del cambiamento strutturale, della composizione della domanda finale, del consumo pro capite e della popolazione. Le decomposizioni mostrano come la composizione della domanda finale ed il consumo pro-capite giocano un ruolo fondamentale. Possiamo affermare che la crescita economica e lo spostamento della domanda verso prodotti a maggior contenuto di energia hanno spinto la domanda di energia in Italia. Anche l’intensità contribuisce in parte a produrre più energia, smentendo l’ipotesi che le nuove tecnologie siano state complessivamente energy saving nei quindici anni presi in esame. Al contrario operano la variazione della popolazione e del cambiamento tecnologico. A livello settoriale l’industria che ha dato il maggior contributo alla crescita energetica è proprio quello dell’Elettricità, gas ed acqua mentre i settori che hanno ridotto la domanda di energia sono quello dei Metalli, la Chimica ed il Tessile. In questi casi è proprio la componente dell’intensità energetica a fornire il maggior contributo, testimoniando il fatto che il cambiamento tecnologico riscontrato nel periodo 1995-2009 abbia provocato una riduzione significativa dell’energia richiesta da questi settori industriali. Sul versante opposto spicca invece il trasporto aereo, che si è rivelato essere l’attività produttiva con l’incremento più rilevante di energia consumata per unità di prodotto.
2018
978-88-8303-945-4
978-88-8303-946-1
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