Tra le caratteristiche più rilevanti delle strategie, delle politiche e dei programmi per lo sviluppo delle aree interne vi è l’investimento sui soggetti presenti nel territorio, nella convinzione che essi, ove si mobilitino e mettano in comune le proprie risorse materiali e immateriali, possano fare la differenza. Questa assunzione è al centro della stessa Strategia nazionale per le aree interne, nella chiave della co-progettazione. Uno dei soggetti più rilevanti da considerare, in proposito, è l’insieme di organizzazioni che si possono identificare come «di cittadinanza attiva» o «di attivismo civico», intendendo con queste espressioni forme di azione collettiva per l’interesse generale che hanno luogo nel ciclo delle politiche pubbliche. Considerata la rilevanza del fenomeno, è opportuno dedicare le pagine che seguono alla presenza e all’azione delle organizzazioni civiche nelle aree interne. Sullo sfondo della trattazione che segue vi sono tre domande che, nella logica di questo volume, hanno un’importanza non secondaria. La prima domanda è quale sia l’ammontare di «risorse civiche» delle aree interne. La seconda è in quali campi di policy rilevanti per la condizione delle aree interne queste organizzazioni siano operanti e con quali modalità. La terza domanda è quale sia l’intensità dei legami di collaborazione o partnership che queste organizzazioni stringono con altri soggetti a beneficio del territorio. In sintesi, si tratta di offrire una visione più approfondita e articolata del contributo che le risorse civiche possono fornire allo sviluppo delle aree interne, cosicché si possa tenere debitamente conto della loro esistenza nella definizione, nella messa in opera e nella valutazione di un’adeguata strategia al riguardo.
Cittadinanza attiva e partecipazione
Giovanni Carrosio;
2018-01-01
Abstract
Tra le caratteristiche più rilevanti delle strategie, delle politiche e dei programmi per lo sviluppo delle aree interne vi è l’investimento sui soggetti presenti nel territorio, nella convinzione che essi, ove si mobilitino e mettano in comune le proprie risorse materiali e immateriali, possano fare la differenza. Questa assunzione è al centro della stessa Strategia nazionale per le aree interne, nella chiave della co-progettazione. Uno dei soggetti più rilevanti da considerare, in proposito, è l’insieme di organizzazioni che si possono identificare come «di cittadinanza attiva» o «di attivismo civico», intendendo con queste espressioni forme di azione collettiva per l’interesse generale che hanno luogo nel ciclo delle politiche pubbliche. Considerata la rilevanza del fenomeno, è opportuno dedicare le pagine che seguono alla presenza e all’azione delle organizzazioni civiche nelle aree interne. Sullo sfondo della trattazione che segue vi sono tre domande che, nella logica di questo volume, hanno un’importanza non secondaria. La prima domanda è quale sia l’ammontare di «risorse civiche» delle aree interne. La seconda è in quali campi di policy rilevanti per la condizione delle aree interne queste organizzazioni siano operanti e con quali modalità. La terza domanda è quale sia l’intensità dei legami di collaborazione o partnership che queste organizzazioni stringono con altri soggetti a beneficio del territorio. In sintesi, si tratta di offrire una visione più approfondita e articolata del contributo che le risorse civiche possono fornire allo sviluppo delle aree interne, cosicché si possa tenere debitamente conto della loro esistenza nella definizione, nella messa in opera e nella valutazione di un’adeguata strategia al riguardo.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
3.Carrosio-Moro-Zabatino.pdf
Accesso chiuso
Descrizione: layout di stampa della versione editoriale
Tipologia:
Documento in Versione Editoriale
Licenza:
Copyright Editore
Dimensione
189.5 kB
Formato
Adobe PDF
|
189.5 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
Pubblicazioni consigliate
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.