In Italia, come in molti altri contesti europei, le dinamiche di urbanizzazione succedutesi nel tempo hanno depositato un patrimonio consistente di spazi, costruiti e aperti. Nella fase attuale di stallo demografico e invecchiamento della popolazione, stagnazione economica e mutamento dei quadri sociali, accresciuta consapevolezza dei rischi (idro-geologici, sismici, climatici ed ecologico-ambientali) cui i territori urbani sono soggetti, ricorrente è l’appello a riutilizzare ciò che è già stato oggetto di trasformazione. Il riuso viene così presentato come la principale alternativa che la pratica urbanistica può contrapporre a un ulteriore consumo di risorse non riproducibili (in primis il suolo), attraverso il reimpiego sostenibile degli spazi e dei materiali utilizzati nella costruzione delle città. L'osservazione di come termini solo apparentemente convergenti come riuso, rigenerazione, recupero e riconversione si plasmano attraverso le pratiche del fare urbanistica porta però a ricostruire un quadro assai articolato e denso di questioni. I campi operativi e gli strumenti del riuso mostrano profili non equivalenti, quando messi in tensione con i contesti urbani contemporanei, con la varietà di dimensioni, assetti insediativi e proprietari, traiettorie di sviluppo che li connotano.

"Per un nuovo ciclo di vita delle città: questioni e azioni di riuso"

elena marchigiani
2019-01-01

Abstract

In Italia, come in molti altri contesti europei, le dinamiche di urbanizzazione succedutesi nel tempo hanno depositato un patrimonio consistente di spazi, costruiti e aperti. Nella fase attuale di stallo demografico e invecchiamento della popolazione, stagnazione economica e mutamento dei quadri sociali, accresciuta consapevolezza dei rischi (idro-geologici, sismici, climatici ed ecologico-ambientali) cui i territori urbani sono soggetti, ricorrente è l’appello a riutilizzare ciò che è già stato oggetto di trasformazione. Il riuso viene così presentato come la principale alternativa che la pratica urbanistica può contrapporre a un ulteriore consumo di risorse non riproducibili (in primis il suolo), attraverso il reimpiego sostenibile degli spazi e dei materiali utilizzati nella costruzione delle città. L'osservazione di come termini solo apparentemente convergenti come riuso, rigenerazione, recupero e riconversione si plasmano attraverso le pratiche del fare urbanistica porta però a ricostruire un quadro assai articolato e denso di questioni. I campi operativi e gli strumenti del riuso mostrano profili non equivalenti, quando messi in tensione con i contesti urbani contemporanei, con la varietà di dimensioni, assetti insediativi e proprietari, traiettorie di sviluppo che li connotano.
2019
978-88-6843-990-3
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