La voce biografica ricostruisce sia la carriera ecclesiastica del padovano Giacomo Filippo Tomasini (1595-1655) dall'ingresso nei canonici secolari di san Giorgio in Alga fino alla nomina vescovo di Cittanova nell'Istria veneta, sia la sua straordinaria carriera di erudito, conosciuto e apprezzato nella cerchia di papa Urbano VIII e negli ambienti dell'Università di Padova e della veneziana Accademia degli Incogniti. Si ricordano i rapporti con letterati e eruditi come Lorenzo Pignoria, Gabriel Naudé, Fabri de Peiresc. Tra le principali acquisizioni si segnalano: la dimostrazione che il Tomasini e il padre Angelico Aprosio furono i primi redattori delle voci biografiche della celebre opera le Glorie degli Incogniti promossa da Giovan Fancesco Loredan, salvo poi ritirarsi dall'impresa per contrasti col Loredan; la segnalazione dell'opera corografica del Tomasini sull'Istria, contenente chiari riferimenti a una credenza analoga a quella dei benandanti friulani studianti da Carlo Ginzburg; la ricostruzione del ritmo stagionale degli spostamenti del Tomasini fra Padova e Cittanova nell'intento di osservare l'obbligo di residenza senza essere sorpreso dalle febbri malariche.
Tomasini, Giacomo Filippo
Giuseppe Trebbi
2019-01-01
Abstract
La voce biografica ricostruisce sia la carriera ecclesiastica del padovano Giacomo Filippo Tomasini (1595-1655) dall'ingresso nei canonici secolari di san Giorgio in Alga fino alla nomina vescovo di Cittanova nell'Istria veneta, sia la sua straordinaria carriera di erudito, conosciuto e apprezzato nella cerchia di papa Urbano VIII e negli ambienti dell'Università di Padova e della veneziana Accademia degli Incogniti. Si ricordano i rapporti con letterati e eruditi come Lorenzo Pignoria, Gabriel Naudé, Fabri de Peiresc. Tra le principali acquisizioni si segnalano: la dimostrazione che il Tomasini e il padre Angelico Aprosio furono i primi redattori delle voci biografiche della celebre opera le Glorie degli Incogniti promossa da Giovan Fancesco Loredan, salvo poi ritirarsi dall'impresa per contrasti col Loredan; la segnalazione dell'opera corografica del Tomasini sull'Istria, contenente chiari riferimenti a una credenza analoga a quella dei benandanti friulani studianti da Carlo Ginzburg; la ricostruzione del ritmo stagionale degli spostamenti del Tomasini fra Padova e Cittanova nell'intento di osservare l'obbligo di residenza senza essere sorpreso dalle febbri malariche.File | Dimensione | Formato | |
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