Il contributo discute sotto il punto di vista della Grande Distribuzione Organizzata la specificità di Trieste, principale centro urbano del Friuli Venezia Giulia, ma del tutto eccentrico rispet- to alla sua estensione. A questo ostacolo, si aggiungono le ridotte dimensioni del territorio di pertinenza, stretto tra il confine con la Repubblica di Slovenia e il mare, elementi un tempo (neanche tanto remoto) al centro dell’economia cittadina e ora in via di progressivo ridimensionamento. Le fasi e le condizioni del declino commerciale della città portuale sono de- scritte e analizzate, rilevando nel processo il peso determinante della di- sgregazione dello Stato jugoslavo, la cui presenza assicurava direttamente ed indirettamente il mantenimento di una rete commerciale diversificata e in parte strutturata per soddisfare le richieste di un’ampia clientela, non soltanto straniera, alla ricerca di beni non disponibili nel proprio Paese. Accanto a ciò, a influenzare l’evoluzione della rete commerciale ha anche contribuito la struttura demografica urbana, con un alto indice di anziani- tà e un progressivo calo del numero degli abitanti, fattori che non hanno favorito l’ingresso di nuovi attori sul mercato. A una simile condizione di crisi, che si somma allo storico declino manifatturiero e alla diminuzione del peso politico del capoluogo regionale all’interno del panorama del Friuli Venezia Giulia a seguito della crescita della parte friulana, la città ha risposto con lentezza e apparentemente senza un’idea precisa della di- rezione da prendere, optando per una valorizzazione dell’offerta turistica, ma senza una pianificazione puntuale. Questa situazione ha lasciato poco spazio di azione alla Grande Distribuzione Organizzata, che si è proposta in misura ridotta, con tre sole strutture, singolarmente analizzate.
Il commercio e la grande distribuzione organizzata nella provincia di Trieste
Dragan Umek
2019-01-01
Abstract
Il contributo discute sotto il punto di vista della Grande Distribuzione Organizzata la specificità di Trieste, principale centro urbano del Friuli Venezia Giulia, ma del tutto eccentrico rispet- to alla sua estensione. A questo ostacolo, si aggiungono le ridotte dimensioni del territorio di pertinenza, stretto tra il confine con la Repubblica di Slovenia e il mare, elementi un tempo (neanche tanto remoto) al centro dell’economia cittadina e ora in via di progressivo ridimensionamento. Le fasi e le condizioni del declino commerciale della città portuale sono de- scritte e analizzate, rilevando nel processo il peso determinante della di- sgregazione dello Stato jugoslavo, la cui presenza assicurava direttamente ed indirettamente il mantenimento di una rete commerciale diversificata e in parte strutturata per soddisfare le richieste di un’ampia clientela, non soltanto straniera, alla ricerca di beni non disponibili nel proprio Paese. Accanto a ciò, a influenzare l’evoluzione della rete commerciale ha anche contribuito la struttura demografica urbana, con un alto indice di anziani- tà e un progressivo calo del numero degli abitanti, fattori che non hanno favorito l’ingresso di nuovi attori sul mercato. A una simile condizione di crisi, che si somma allo storico declino manifatturiero e alla diminuzione del peso politico del capoluogo regionale all’interno del panorama del Friuli Venezia Giulia a seguito della crescita della parte friulana, la città ha risposto con lentezza e apparentemente senza un’idea precisa della di- rezione da prendere, optando per una valorizzazione dell’offerta turistica, ma senza una pianificazione puntuale. Questa situazione ha lasciato poco spazio di azione alla Grande Distribuzione Organizzata, che si è proposta in misura ridotta, con tre sole strutture, singolarmente analizzate.File | Dimensione | Formato | |
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