Il Quattrocento in Italia fu il secolo d'oro dei condottieri: protagonisti delle vicende politiche della Penisola, alcuni di loro divennero, grazie soprattutto alle loro imprese belliche, padroni di vasti territori italiani. Francesco Sforza, Federico da Montefeltro, Ercole d'Este sono gli esempi più celebri del ruolo da protagonista che i grandi condottieri ebbero sulla scena politica italiana quattrocentesca. Bartolomeo Colleoni, uno degli ultimi di questa generazione di uomini d'arme, animato da un sempre vivo spirito guerriero, può essere assunto a modello del condottiero tardo-medievale. Fino all'ultimo, infatti, dedicò la sua vita all'arte della guerra: nel 1473, quando ormai aveva 78 anni, era al servizio della Serenissima, e si era ritagliato un feudo personale nei pressi di Malpaga, nel Bergamasco, intavolò fitte trattative per passare al soldo del duca di Borgogna, Carlo il Temerario. Questo lavoro racconta l'affannosa ricerca dell'ultima grande impresa da parte del Colleoni, attraverso il confronto con le fonti storiche, in primis quelle diplomatiche. Queste, frutto dell' alacre attività degli ambasciatori che le potenze italiane inviavano presso le loro alleate o rivali, sono prime e vivide testimonianze degli accordi e dei numerosi tentativi che il signore di Malpaga fece per porre un ultimo, glorioso sigillo alla propria vita. Fino alla sua morte avvenuta nel novembre del 1475, infatti, il Colleoni accarezzò sempre l’idea di mettersi alla guida delle truppe borgognone nella guerra contro il duca di Milano, suo acerrimo nemico, ed esportare così oltralpe la propria fama di signore della guerra.

«Io son advisato como Habondio, cancellero de Bartholomio Collione, ritornò de Burgogna…»: la ricerca dell’ultima impresa del signore di Malpaga, Bartolomeo Colleoni

Giulia Calabrò
2019-01-01

Abstract

Il Quattrocento in Italia fu il secolo d'oro dei condottieri: protagonisti delle vicende politiche della Penisola, alcuni di loro divennero, grazie soprattutto alle loro imprese belliche, padroni di vasti territori italiani. Francesco Sforza, Federico da Montefeltro, Ercole d'Este sono gli esempi più celebri del ruolo da protagonista che i grandi condottieri ebbero sulla scena politica italiana quattrocentesca. Bartolomeo Colleoni, uno degli ultimi di questa generazione di uomini d'arme, animato da un sempre vivo spirito guerriero, può essere assunto a modello del condottiero tardo-medievale. Fino all'ultimo, infatti, dedicò la sua vita all'arte della guerra: nel 1473, quando ormai aveva 78 anni, era al servizio della Serenissima, e si era ritagliato un feudo personale nei pressi di Malpaga, nel Bergamasco, intavolò fitte trattative per passare al soldo del duca di Borgogna, Carlo il Temerario. Questo lavoro racconta l'affannosa ricerca dell'ultima grande impresa da parte del Colleoni, attraverso il confronto con le fonti storiche, in primis quelle diplomatiche. Queste, frutto dell' alacre attività degli ambasciatori che le potenze italiane inviavano presso le loro alleate o rivali, sono prime e vivide testimonianze degli accordi e dei numerosi tentativi che il signore di Malpaga fece per porre un ultimo, glorioso sigillo alla propria vita. Fino alla sua morte avvenuta nel novembre del 1475, infatti, il Colleoni accarezzò sempre l’idea di mettersi alla guida delle truppe borgognone nella guerra contro il duca di Milano, suo acerrimo nemico, ed esportare così oltralpe la propria fama di signore della guerra.
2019
9788893495844
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