I Balcani appaiono, oggi, come un immenso luogo di passaggio, una grande rotta informale con infinite ramificazioni, muri e buchi, punti di ingresso, confini e corpi mobili non registrati. I campi (formali o spontanei che siano) diventano gli ancoraggi dell’intero percorso, i punti fissi che rendono possibili queste geografie della mobilità mentre i nuovi corridoi, nati inizialmente dalle rotte informali dei migranti, si sono ora trasformati in canali organizzati che facilitano il movimento irregolare delle persone tra i paesi europei. Prende forma così, in questa parte d’Europa, una nuova spazialità della dislocazione e del movimento ridefinita dai corpi e dalle storie personali di chi si sposta. Anche l’immaginario e la rappresentazione dei territori e dei confini più volte attraversati assumono una nuova dimensione, perché destrutturalizzati dal movimento migratorio che costantemente sfida limiti, sovranità e pregiudizi, mettendo in discussione la geografia ufficiale.

GEOGRAFIE INFORMALI LUNGO LA “ROTTA BALCANICA”: CAMPI, ROTTE E CONFINI NELL’EUROPA SUDORIENTALE

Dragan Umek
2020-01-01

Abstract

I Balcani appaiono, oggi, come un immenso luogo di passaggio, una grande rotta informale con infinite ramificazioni, muri e buchi, punti di ingresso, confini e corpi mobili non registrati. I campi (formali o spontanei che siano) diventano gli ancoraggi dell’intero percorso, i punti fissi che rendono possibili queste geografie della mobilità mentre i nuovi corridoi, nati inizialmente dalle rotte informali dei migranti, si sono ora trasformati in canali organizzati che facilitano il movimento irregolare delle persone tra i paesi europei. Prende forma così, in questa parte d’Europa, una nuova spazialità della dislocazione e del movimento ridefinita dai corpi e dalle storie personali di chi si sposta. Anche l’immaginario e la rappresentazione dei territori e dei confini più volte attraversati assumono una nuova dimensione, perché destrutturalizzati dal movimento migratorio che costantemente sfida limiti, sovranità e pregiudizi, mettendo in discussione la geografia ufficiale.
2020
9788890892660
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