Il saggio affronta il tema della possibilità permanere nel tempo dei regimi speciali di autonomia, offrendo elementi di analisi che consentono di applicare allo studio del diritto regionale una categoria relativamente recente come quella della sostenibilità, paradigma che contraddistingue i nostri tempi a seguito dell’introduzione di forme di pensiero sistemiche ed olistiche, provenienti dalle scienze della vita. Il recupero di una visione ‘naturale’ del diritto costituzionale, originariamente nato come diritto ‘politico’ e all’interno del quale le istituzioni possono nascere, trasformarsi e eventualmente scomparire, suggerisce di pre-stare attenzione alla possibilità di utilizzare strumenti nuovi per il monitoraggio continuo delle loro proprietà, nei termini di possibilità di carico e di recupero, di capacità di autoregolazione, di resilienza e di resistenza. Lo studio spinge ad individuare e valorizzare fattori di equilibrio e di stabilità delle istitu-zioni che non dipendono solo da regole formali e dal momento del comando. Lungi dall’essere consegnata ad una statica fissità, la tutela delle minoranze e delle autonomie operata attraverso gli statuti speciali risente di un complesso di relazioni interne ed esterne che richiede una costante opera di manutenzione e di adeguamento dell’apparato normativo, in parte riservata al legislatore ed in parte affidata alla mediazione del giudice costituzionale). Solo un’attenta considerazione di questi fattori può mettere i regimi di autonomia differenziata, per quanto costituzionalmente garantiti, al riparo da eccessive alterazioni e da perturbazioni di carattere irreversibile.
La sostenibilità dei regimi speciali di autonomia
Louvin
2017-01-01
Abstract
Il saggio affronta il tema della possibilità permanere nel tempo dei regimi speciali di autonomia, offrendo elementi di analisi che consentono di applicare allo studio del diritto regionale una categoria relativamente recente come quella della sostenibilità, paradigma che contraddistingue i nostri tempi a seguito dell’introduzione di forme di pensiero sistemiche ed olistiche, provenienti dalle scienze della vita. Il recupero di una visione ‘naturale’ del diritto costituzionale, originariamente nato come diritto ‘politico’ e all’interno del quale le istituzioni possono nascere, trasformarsi e eventualmente scomparire, suggerisce di pre-stare attenzione alla possibilità di utilizzare strumenti nuovi per il monitoraggio continuo delle loro proprietà, nei termini di possibilità di carico e di recupero, di capacità di autoregolazione, di resilienza e di resistenza. Lo studio spinge ad individuare e valorizzare fattori di equilibrio e di stabilità delle istitu-zioni che non dipendono solo da regole formali e dal momento del comando. Lungi dall’essere consegnata ad una statica fissità, la tutela delle minoranze e delle autonomie operata attraverso gli statuti speciali risente di un complesso di relazioni interne ed esterne che richiede una costante opera di manutenzione e di adeguamento dell’apparato normativo, in parte riservata al legislatore ed in parte affidata alla mediazione del giudice costituzionale). Solo un’attenta considerazione di questi fattori può mettere i regimi di autonomia differenziata, per quanto costituzionalmente garantiti, al riparo da eccessive alterazioni e da perturbazioni di carattere irreversibile.| File | Dimensione | Formato | |
|---|---|---|---|
|
LOUVIN La sostenibilità dei regimi speciali di autonomia IN LA SPECIALITA SARDA.pdf
Accesso chiuso
Descrizione: Saggio in volume collettaneo
Tipologia:
Documento in Versione Editoriale
Licenza:
Copyright Editore
Dimensione
152.78 kB
Formato
Adobe PDF
|
152.78 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
Pubblicazioni consigliate
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


