La città di Aquileia e il suo sistema portuale è il tema di Fulvia Mainardis (pp. 153-175) che lo studia attraverso la documentazione archeologica ed epigrafica. La ricca analisi dedicata alle persone e alle merci coinvolte nelle attività portuali aquileiesi consente di approfondire l’importanza della città adriatica come fulcro delle rotte commerciali verso molte regioni, tra cui spiccano quelle balcaniche, danubiane e transalpine. Non solo la realtà infrastrutturale del porto di Aquileia è complessa e articolata, ma altrettanto elaborato era il sistema di rapporti sociali e commerciali che esistevano fra la città adriatica e i centri situati lungo i principali percorsi viari verso il limes. Come fa notare Mainardis, un ruolo significativo in questa rete è assunto dai negotiatores aquileiesi, ovviamente collegati all’esistenza di attività mercantili anche sulla lunga distanza. Particolare attenzione viene data alle diverse testimonianze ricavate dall’instrumentum che, da parte loro, fanno percepire l’Aquileia imperiale non solo come un luogo di consumo e di mercato per il transito di merci, ma anche come centro produttivo di derrate alimentari. Mainardis affronta, inoltre, altre due questioni: quella del prelievo fiscale sul volume degli scambi della città, e quella dell’attenzione specifica dell’amministrazione centrale nei confronti della rete commerciale aquileiese, che si spiega soprattutto per il flusso di merci “levantine” in un’epoca di grande fioritura della città nel corso del IV secolo, quando Aquileia diventa una vera metropoli dell’impero (M. Kajava).
Aquileia (Regio X) nelle reti commerciali mediterranee: persone e merci dalla documentazione epigrafica
Mainardis Fulvia
2021-01-01
Abstract
La città di Aquileia e il suo sistema portuale è il tema di Fulvia Mainardis (pp. 153-175) che lo studia attraverso la documentazione archeologica ed epigrafica. La ricca analisi dedicata alle persone e alle merci coinvolte nelle attività portuali aquileiesi consente di approfondire l’importanza della città adriatica come fulcro delle rotte commerciali verso molte regioni, tra cui spiccano quelle balcaniche, danubiane e transalpine. Non solo la realtà infrastrutturale del porto di Aquileia è complessa e articolata, ma altrettanto elaborato era il sistema di rapporti sociali e commerciali che esistevano fra la città adriatica e i centri situati lungo i principali percorsi viari verso il limes. Come fa notare Mainardis, un ruolo significativo in questa rete è assunto dai negotiatores aquileiesi, ovviamente collegati all’esistenza di attività mercantili anche sulla lunga distanza. Particolare attenzione viene data alle diverse testimonianze ricavate dall’instrumentum che, da parte loro, fanno percepire l’Aquileia imperiale non solo come un luogo di consumo e di mercato per il transito di merci, ma anche come centro produttivo di derrate alimentari. Mainardis affronta, inoltre, altre due questioni: quella del prelievo fiscale sul volume degli scambi della città, e quella dell’attenzione specifica dell’amministrazione centrale nei confronti della rete commerciale aquileiese, che si spiega soprattutto per il flusso di merci “levantine” in un’epoca di grande fioritura della città nel corso del IV secolo, quando Aquileia diventa una vera metropoli dell’impero (M. Kajava).File | Dimensione | Formato | |
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