Il contributo si concentra sull’indicatore di deprivazione materiale adottato dall’Eurostat, e ne studia la dinamica aggregata in Italia nel periodo 2009-2012, applicando un metodo di analisi multidimensionale che consente di cogliere i contributi e l’importanza relativa delle diverse dimensioni della deprivazione materiale. In particolare, il metodo consente non solo di scomporre le variazioni dell’indicatore aggregato nei contributi delle variazioni delle diverse dimensioni, e identificare così le componenti strutturali della deprivazione, ma anche di effettuare un’analisi simultanea delle transizioni nelle singole deprivazioni e nella deprivazione multipla, per far luce sul processo di accumulo delle deprivazioni. L’analisi delinea un quadro chiaro della dinamica della deprivazione materiale durante la doppia recessione sperimentata dal Paese nel periodo considerato, evidenziando come il forte aumento del tasso di deprivazione materiale (7 punti percentuali in 4 anni) sia trainato da due gruppi di indicatori. Il primo gruppo comprende l’impossibilità di sostenere spese impreviste di 800 euro e di permettersi una settimana di vacanza all’anno lontano da casa. Questi sono indicatori strutturali dello stato di malessere sociale, in quanto la deprivazione in queste dimensioni è largamente diffusa nella popolazione, ed è persistente nel tempo. Il secondo gruppo di indicatori comprende l’impossibilità di riscaldare adeguatamente l’abitazione e di permettersi un pasto proteico almeno una volta ogni due giorni. Si tratta di indicatori critici, che si aggiungono a quelli strutturali determinando il superamento della soglia di povertà, ma generalmente la deprivazione in queste dimensioni è solo transitoria. Questi indicatori critici sono elementi di forte preoccupazione per il decisore politico, come dimostrano le diverse misure di sostegno specifico presenti nel panorama dei sussidi sociali. Non bisogna però trascurare l’alta diffusione di alcune deprivazioni tra i non poveri, poiché sono queste che preparano il terreno per gli ingressi in povertà. Un’indicazione che si può trarre dall’analisi è che occorre aggredire non solo il problema della povertà in sé, ma anche quello della congrua remunerazione del lavoro, problema acuito dall’aumentare delle forme contrattuali atipiche originate dalle riforme strutturali dell’ultimo ventennio. Queste ultime, in connessione con le crisi economiche sempre più frequenti e persistenti, causano costanti incrementi dell’incidenza di deprivazione materiale e povertà.

La dinamica della deprivazione materiale in Italia

Laura Chies;Elena Podrecca
2021-01-01

Abstract

Il contributo si concentra sull’indicatore di deprivazione materiale adottato dall’Eurostat, e ne studia la dinamica aggregata in Italia nel periodo 2009-2012, applicando un metodo di analisi multidimensionale che consente di cogliere i contributi e l’importanza relativa delle diverse dimensioni della deprivazione materiale. In particolare, il metodo consente non solo di scomporre le variazioni dell’indicatore aggregato nei contributi delle variazioni delle diverse dimensioni, e identificare così le componenti strutturali della deprivazione, ma anche di effettuare un’analisi simultanea delle transizioni nelle singole deprivazioni e nella deprivazione multipla, per far luce sul processo di accumulo delle deprivazioni. L’analisi delinea un quadro chiaro della dinamica della deprivazione materiale durante la doppia recessione sperimentata dal Paese nel periodo considerato, evidenziando come il forte aumento del tasso di deprivazione materiale (7 punti percentuali in 4 anni) sia trainato da due gruppi di indicatori. Il primo gruppo comprende l’impossibilità di sostenere spese impreviste di 800 euro e di permettersi una settimana di vacanza all’anno lontano da casa. Questi sono indicatori strutturali dello stato di malessere sociale, in quanto la deprivazione in queste dimensioni è largamente diffusa nella popolazione, ed è persistente nel tempo. Il secondo gruppo di indicatori comprende l’impossibilità di riscaldare adeguatamente l’abitazione e di permettersi un pasto proteico almeno una volta ogni due giorni. Si tratta di indicatori critici, che si aggiungono a quelli strutturali determinando il superamento della soglia di povertà, ma generalmente la deprivazione in queste dimensioni è solo transitoria. Questi indicatori critici sono elementi di forte preoccupazione per il decisore politico, come dimostrano le diverse misure di sostegno specifico presenti nel panorama dei sussidi sociali. Non bisogna però trascurare l’alta diffusione di alcune deprivazioni tra i non poveri, poiché sono queste che preparano il terreno per gli ingressi in povertà. Un’indicazione che si può trarre dall’analisi è che occorre aggredire non solo il problema della povertà in sé, ma anche quello della congrua remunerazione del lavoro, problema acuito dall’aumentare delle forme contrattuali atipiche originate dalle riforme strutturali dell’ultimo ventennio. Queste ultime, in connessione con le crisi economiche sempre più frequenti e persistenti, causano costanti incrementi dell’incidenza di deprivazione materiale e povertà.
2021
9788892139442
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