La ricerca prende le mosse dal dialogo tra architettura e psicoanalisi e attraversa una delle possibili traduzioni spaziali della nozione di “desiderio” mettendo a fuoco i significati del termine “banale”. A partire dall’etimo della parola, che rimanda al “bando di legge”, l’indagine si muove nel conflitto tra desideri individuali e il rassicurante “così fan tutti”, quindi tra norma e forma, per cercare nelle insidie della banalità i modi per accettarla o trasfigurarla. Il piano teorico e quello fisico si incrociano negli strumenti della ricerca sul banale, per verificare le strutture spaziali sottese attraverso diagrammi concettuali e per lasciar emergere la sua natura perturbante materializzandola sotto forma di modello.
Sul banale
Egidio Cutillo
2017-01-01
Abstract
La ricerca prende le mosse dal dialogo tra architettura e psicoanalisi e attraversa una delle possibili traduzioni spaziali della nozione di “desiderio” mettendo a fuoco i significati del termine “banale”. A partire dall’etimo della parola, che rimanda al “bando di legge”, l’indagine si muove nel conflitto tra desideri individuali e il rassicurante “così fan tutti”, quindi tra norma e forma, per cercare nelle insidie della banalità i modi per accettarla o trasfigurarla. Il piano teorico e quello fisico si incrociano negli strumenti della ricerca sul banale, per verificare le strutture spaziali sottese attraverso diagrammi concettuali e per lasciar emergere la sua natura perturbante materializzandola sotto forma di modello.File | Dimensione | Formato | |
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CUTILLO E. (2017), Sul banale, in Marini, De Simone, Tartarelli (a cura di), Spazi del desiderio tra architettura e psicoanalisi (Nicomp L.E.), pp 75-99_compressed.pdf
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