INQUADRAMENTO TEORICO Nella teoria banduriana della condotta aggressiva assumono un ruolo centrale l’adesione a determinati principi morali contrari all’aggressività e il costrutto del moral disengagement, che ipotizza l’utilizzo di meccanismi di disimpegno. Tali meccanismi consentono di operare una scissione tra i valori professati e le azioni compiute (Bandura, 2002). La discussione in gruppo di dilemmi morali favorisce la consapevolezza dell’utilizzo di queste condotte autoassolutorie ed eleva le abilità di ragionamento morale: a un basso livello di moralità corrisponde un comportamento fortemente antisociale, mentre stadi superiori di pensiero morale sono una condizione necessaria, sebbene non sufficiente, per un comportamento morale coerente e prosociale (Rest, 1974; Lind, 2006). OBIETTIVI Un obiettivo della ricerca è stato quello di valutare le differenze nel livello di disimpegno morale in studenti iscritti a tre tipologie di scuola superiore (liceo scientifico, istituto tecnico e istituto professionale). E’ stata poi misurata l’efficacia di un intervento di educazione morale nel contrastare l’utilizzo dei meccanismi di disimpegno. METODO La presente ricerca è stata realizzata con la collaborazione di 6 scuole superiori statali: 2 licei, 2 istituti tecnici e 2 professionali (498 soggetti, 294 M e 204 F). Ogni scuola ha fornito 4 classi: 2 prime e 2 seconde, suddivise omogeneamente e casualmente tra gruppo sperimentale e di controllo. Delle 24 classi coinvolte, 12 (6 prime e 6 seconde) hanno funto da gruppo di controllo e altre 12 (6 prime e 6 seconde) da gruppo sperimentale. Gli strumenti utilizzati sono stati un questionario sui meccanismi di disimpegno morale e alcuni dilemmi morali. Il questionario di disimpegno morale (Caprara, Pastorelli e Bandura, 1995), autovalutativo e anonimo, è composto da item con risposta su scala Likert, e presenta buona attendibilità e coerenza interna (α di Cronbach = .805). Gli item misurano i meccanismi banduriani di disimpegno: giustificazione morale, etichettamento eufemistico, confronto vantaggioso, diffusione di responsabilità, dislocamento di responsabilità, distorsione delle conseguenze, deumanizzazione della vittima, attribuzione di colpa alla vittima. La prima somministrazione del questionario è avvenuta contemporaneamente nei due gruppi; a distanza di tre mesi, periodo durante il quale si è attuato il training di educazione morale con il gruppo sperimentale, è stata effettuata la seconda somministrazione, secondo le stesse modalità. I dilemmi utilizzati per l’intervento sono stati selezionati tra una serie di stimoli codificati in letteratura (Goldstein e Glick, 1990). Sono stati scelti dilemmi in grado di sollevare riflessioni, e di provocare dissenso e conflitto cognitivo, alla portata delle capacità intellettuali dei ragazzi, che implicassero diverse possibilità di scelta per soggetti potenzialmente a livelli diversi di sviluppo morale. RISULTATI Il pre-test indica che il gruppo di controllo e quello sperimentale sono omogenei per quanto riguarda il livello di disimpegno morale. Per gli studenti del liceo è stato rilevato il livello di disimpegno morale più basso; l’utilizzo dei meccanismi di disimpegno aumenta progressivamente negli istituti tecnici e professionali. Le differenze in base alla tipologia di scuola sono statisticamente significative per sette meccanismi su otto. Confrontando i dati del pre-test con quelli del post-test si è evidenziato un miglioramento statisticamente significativo per tre meccanismi: giustificazione morale (p<.05, F=6,279), diffusione di responsabilità (p<.05, F=6,012) e distorsione delle conseguenze (p<.01, F=7,422). La scuola che ha beneficiato maggiormente del training è stata l’istituto professionale. Nel gruppo di controllo, come previsto, non è stata riscontrata alcuna variazione del livello di disimpegno. Il training di alfabetizzazione morale svolto col gruppo sperimentale è pertanto risultato efficace nel ridurre l’utilizzo delle strategie autoassolutorie.

Alfabetizzazione morale in tre tipologie di scuola superiore

CAPUTI M
2007-01-01

Abstract

INQUADRAMENTO TEORICO Nella teoria banduriana della condotta aggressiva assumono un ruolo centrale l’adesione a determinati principi morali contrari all’aggressività e il costrutto del moral disengagement, che ipotizza l’utilizzo di meccanismi di disimpegno. Tali meccanismi consentono di operare una scissione tra i valori professati e le azioni compiute (Bandura, 2002). La discussione in gruppo di dilemmi morali favorisce la consapevolezza dell’utilizzo di queste condotte autoassolutorie ed eleva le abilità di ragionamento morale: a un basso livello di moralità corrisponde un comportamento fortemente antisociale, mentre stadi superiori di pensiero morale sono una condizione necessaria, sebbene non sufficiente, per un comportamento morale coerente e prosociale (Rest, 1974; Lind, 2006). OBIETTIVI Un obiettivo della ricerca è stato quello di valutare le differenze nel livello di disimpegno morale in studenti iscritti a tre tipologie di scuola superiore (liceo scientifico, istituto tecnico e istituto professionale). E’ stata poi misurata l’efficacia di un intervento di educazione morale nel contrastare l’utilizzo dei meccanismi di disimpegno. METODO La presente ricerca è stata realizzata con la collaborazione di 6 scuole superiori statali: 2 licei, 2 istituti tecnici e 2 professionali (498 soggetti, 294 M e 204 F). Ogni scuola ha fornito 4 classi: 2 prime e 2 seconde, suddivise omogeneamente e casualmente tra gruppo sperimentale e di controllo. Delle 24 classi coinvolte, 12 (6 prime e 6 seconde) hanno funto da gruppo di controllo e altre 12 (6 prime e 6 seconde) da gruppo sperimentale. Gli strumenti utilizzati sono stati un questionario sui meccanismi di disimpegno morale e alcuni dilemmi morali. Il questionario di disimpegno morale (Caprara, Pastorelli e Bandura, 1995), autovalutativo e anonimo, è composto da item con risposta su scala Likert, e presenta buona attendibilità e coerenza interna (α di Cronbach = .805). Gli item misurano i meccanismi banduriani di disimpegno: giustificazione morale, etichettamento eufemistico, confronto vantaggioso, diffusione di responsabilità, dislocamento di responsabilità, distorsione delle conseguenze, deumanizzazione della vittima, attribuzione di colpa alla vittima. La prima somministrazione del questionario è avvenuta contemporaneamente nei due gruppi; a distanza di tre mesi, periodo durante il quale si è attuato il training di educazione morale con il gruppo sperimentale, è stata effettuata la seconda somministrazione, secondo le stesse modalità. I dilemmi utilizzati per l’intervento sono stati selezionati tra una serie di stimoli codificati in letteratura (Goldstein e Glick, 1990). Sono stati scelti dilemmi in grado di sollevare riflessioni, e di provocare dissenso e conflitto cognitivo, alla portata delle capacità intellettuali dei ragazzi, che implicassero diverse possibilità di scelta per soggetti potenzialmente a livelli diversi di sviluppo morale. RISULTATI Il pre-test indica che il gruppo di controllo e quello sperimentale sono omogenei per quanto riguarda il livello di disimpegno morale. Per gli studenti del liceo è stato rilevato il livello di disimpegno morale più basso; l’utilizzo dei meccanismi di disimpegno aumenta progressivamente negli istituti tecnici e professionali. Le differenze in base alla tipologia di scuola sono statisticamente significative per sette meccanismi su otto. Confrontando i dati del pre-test con quelli del post-test si è evidenziato un miglioramento statisticamente significativo per tre meccanismi: giustificazione morale (p<.05, F=6,279), diffusione di responsabilità (p<.05, F=6,012) e distorsione delle conseguenze (p<.01, F=7,422). La scuola che ha beneficiato maggiormente del training è stata l’istituto professionale. Nel gruppo di controllo, come previsto, non è stata riscontrata alcuna variazione del livello di disimpegno. Il training di alfabetizzazione morale svolto col gruppo sperimentale è pertanto risultato efficace nel ridurre l’utilizzo delle strategie autoassolutorie.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.
Pubblicazioni consigliate

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11368/3003952
 Avviso

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact