Introduzione Con il termine di teoria della mente ci si riferisce all’abilità di concettualizzare stati mentali come desideri, credenze ed emozioni e di utilizzarli per interpretare, predire e manipolare il comportamento altrui (Premack & Woodruff, 1978). In questo senso la teoria della mente rappresenta un’abilità complessa e articolata che fa riferimento alla comprensione di diversi tipi di stati mentali (Dunn, 1995). Nel presente lavoro ci si è soffermati sulla distinzione esistente tra la comprensione delle emozioni e quella delle credenze (Dunn, 1995). Una tale distinzione appare doverosa alla luce di quei contributi che documentano una scarsa associazione tra le due abilità (Cassidy, Werner, Rourke, Zubernis & Balaraman, 2003; Dunn, Brown, Slomkowski, Tesla & Youngblade, 1991; Hughes, Lecce & Wilson, in press), in particolar modo se viene controllato il ruolo di altre variabili, come il linguaggio e l’età (Cutting & Dunn, 1999). La posizione secondo la quale la comprensione di emozioni e credenze sia specifica e distinta è supportata, poi, da studi longitudinali che mostrano come queste due competenze si leghino ad abilità diversificate. Mentre, infatti, la performance a compiti di falsa credenza si associa alla frequenza e alla sofisticazione del gioco di finzione (Dunn, 1996) e alla sensibilità alle note critiche ricevute all’ingresso scolastico (Cutting, Dunn & Davies, 2000), le abilità nella comprensione delle emozioni si associano a popolarità all’interno del gruppo dei pari (Doneland-McCall & Dunn, 1997) e ad aspetti di sensibilità morale (Dunn, Cutting & Demetriou, 2000). Con il presente contributo ci si propone di indagare i rapporti tra comprensione delle credenze e delle emozioni, intese come abilità distinte di comprensione psicologica e competenza sociale, controllando il ruolo di altre variabili come il linguaggio e l’età. Metodo 62 bambini (32 maschi e 30 femmine) di nazionalità italiana con età compresa tra i 4 e i 7 anni (M = 68.05 mesi; DS = 9.08) sono stati selezionati per la presente ricerca. I partecipanti sono stati sottoposti ad una batteria di compiti, appositamente elaborata dagli autori, volta alla valutazione delle abilità di comprensione delle credenze e delle emozioni. Per ciascuna prova ci si è avvalsi di un supporto grafico e si richiedeva al soggetto di scegliere, indicando la figura corrispondente, tra due risposte alternative. In particolare le prove comprendevano: 4 prove di comprensione delle emozioni (2 basate su desideri e 2 prove di comprensione di emozioni nascoste) e 4 prove di falsa credenza (2 di contenuto inatteso e 2 di spostamento inatteso). In aggiunta i bambini sono stati valutati per il livello di competenza sociale. Più nello specifico, ai genitori e alle insegnanti è stato chiesto di valutare il comportamento del bambino tramite la compilazione delle versioni italiane del Social Skills Rating System (Grasham & Elliott, 1990) e dello Strenghts and Difficulties Questionnaire (Goodman, 1997). Infine, è stato valutato il livello di sviluppo linguistico dei partecipanti tramite la somministrazione della versione italiana del Peabody Picture Vocabulary Test (Dunn & Dunn, 1997), per la comprensione semantica, e del Rustioni (Rustioni Metz Lancaster, 1994), per la comprensione sintattica. Risultati Le analisi statistiche mostrano associazioni significative tra le due misure linguistiche (r (62) = .3; p < .05). Come atteso in base ai risultati presenti in letteratura, inoltre, si sono riscontrate associazioni significative tra il livello di competenza linguistica dei soggetti e sia le prove di comprensione psicologica, che i questionari sulla competenza sociale. I risultati sembrano indicare: una ridotta associazione tra la comprensione di credenze ed emozioni, in special modo se si controlla il ruolo del linguaggio, ed un più forte legame tra competenza sociale e comprensione di stati emotivi rispetto a quello tra competenza sociale e comprensione di credenze. Complessivamente, i risultati della ricerca forniscono interessanti spunti di riflessione sulla natura della comprensione psicologica e sui suoi risvolti nel comportamento quotidiano. Essi sottolineano l’importanza della distinzione tra diversi aspetti sia della comprensione psicologica che della competenza sociale e contribuiscono. Ulteriori ricerche sarebbero auspicabili per studiare in modo più approfondito la competenza e l’adattamento sociale del bambino. Particolarmente interessante a questo proposito, appaiono i dati di tipo osservativo che consentirebbero di analizzare l’uso della teoria della mente in contesti di vita quotidiani.

Il ruolo della comprensione delle emozioni e delle credenze nella competenza sociale: uno studio in bambini dai 4 ai 7 anni

CAPUTI M;
2006-01-01

Abstract

Introduzione Con il termine di teoria della mente ci si riferisce all’abilità di concettualizzare stati mentali come desideri, credenze ed emozioni e di utilizzarli per interpretare, predire e manipolare il comportamento altrui (Premack & Woodruff, 1978). In questo senso la teoria della mente rappresenta un’abilità complessa e articolata che fa riferimento alla comprensione di diversi tipi di stati mentali (Dunn, 1995). Nel presente lavoro ci si è soffermati sulla distinzione esistente tra la comprensione delle emozioni e quella delle credenze (Dunn, 1995). Una tale distinzione appare doverosa alla luce di quei contributi che documentano una scarsa associazione tra le due abilità (Cassidy, Werner, Rourke, Zubernis & Balaraman, 2003; Dunn, Brown, Slomkowski, Tesla & Youngblade, 1991; Hughes, Lecce & Wilson, in press), in particolar modo se viene controllato il ruolo di altre variabili, come il linguaggio e l’età (Cutting & Dunn, 1999). La posizione secondo la quale la comprensione di emozioni e credenze sia specifica e distinta è supportata, poi, da studi longitudinali che mostrano come queste due competenze si leghino ad abilità diversificate. Mentre, infatti, la performance a compiti di falsa credenza si associa alla frequenza e alla sofisticazione del gioco di finzione (Dunn, 1996) e alla sensibilità alle note critiche ricevute all’ingresso scolastico (Cutting, Dunn & Davies, 2000), le abilità nella comprensione delle emozioni si associano a popolarità all’interno del gruppo dei pari (Doneland-McCall & Dunn, 1997) e ad aspetti di sensibilità morale (Dunn, Cutting & Demetriou, 2000). Con il presente contributo ci si propone di indagare i rapporti tra comprensione delle credenze e delle emozioni, intese come abilità distinte di comprensione psicologica e competenza sociale, controllando il ruolo di altre variabili come il linguaggio e l’età. Metodo 62 bambini (32 maschi e 30 femmine) di nazionalità italiana con età compresa tra i 4 e i 7 anni (M = 68.05 mesi; DS = 9.08) sono stati selezionati per la presente ricerca. I partecipanti sono stati sottoposti ad una batteria di compiti, appositamente elaborata dagli autori, volta alla valutazione delle abilità di comprensione delle credenze e delle emozioni. Per ciascuna prova ci si è avvalsi di un supporto grafico e si richiedeva al soggetto di scegliere, indicando la figura corrispondente, tra due risposte alternative. In particolare le prove comprendevano: 4 prove di comprensione delle emozioni (2 basate su desideri e 2 prove di comprensione di emozioni nascoste) e 4 prove di falsa credenza (2 di contenuto inatteso e 2 di spostamento inatteso). In aggiunta i bambini sono stati valutati per il livello di competenza sociale. Più nello specifico, ai genitori e alle insegnanti è stato chiesto di valutare il comportamento del bambino tramite la compilazione delle versioni italiane del Social Skills Rating System (Grasham & Elliott, 1990) e dello Strenghts and Difficulties Questionnaire (Goodman, 1997). Infine, è stato valutato il livello di sviluppo linguistico dei partecipanti tramite la somministrazione della versione italiana del Peabody Picture Vocabulary Test (Dunn & Dunn, 1997), per la comprensione semantica, e del Rustioni (Rustioni Metz Lancaster, 1994), per la comprensione sintattica. Risultati Le analisi statistiche mostrano associazioni significative tra le due misure linguistiche (r (62) = .3; p < .05). Come atteso in base ai risultati presenti in letteratura, inoltre, si sono riscontrate associazioni significative tra il livello di competenza linguistica dei soggetti e sia le prove di comprensione psicologica, che i questionari sulla competenza sociale. I risultati sembrano indicare: una ridotta associazione tra la comprensione di credenze ed emozioni, in special modo se si controlla il ruolo del linguaggio, ed un più forte legame tra competenza sociale e comprensione di stati emotivi rispetto a quello tra competenza sociale e comprensione di credenze. Complessivamente, i risultati della ricerca forniscono interessanti spunti di riflessione sulla natura della comprensione psicologica e sui suoi risvolti nel comportamento quotidiano. Essi sottolineano l’importanza della distinzione tra diversi aspetti sia della comprensione psicologica che della competenza sociale e contribuiscono. Ulteriori ricerche sarebbero auspicabili per studiare in modo più approfondito la competenza e l’adattamento sociale del bambino. Particolarmente interessante a questo proposito, appaiono i dati di tipo osservativo che consentirebbero di analizzare l’uso della teoria della mente in contesti di vita quotidiani.
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