Non si può scrivere di Trieste senza citare il suo porto vecchio, per decenni l’anima della città. La crescita demografica, lo sviluppo economico, la posizione strategica sull’Adriatico, il legame con l’Impero asburgico e la Mitteleuropa, ecc. sono stati elementi strettamente legati al suo sviluppo. Le nuove esigenze economiche e commerciali del dopoguerra hanno portato all’abbandono dell’area e alla ricerca di nuove soluzioni produttive. L’area portuale è divenuta, così, oggetto di dibattito politico e di movimenti sociali che ne rivendicavano proprietà e ne proponevano usi. Le numerose proposte che si sono succedute nel tempo hanno iniziato a concretizzarsi con la cessione delle aree appartenenti al demanio marittimo al Comune di Trieste (Legge di stabilità 2015). L’autore, dopo aver brevemente riportato le esperienze di riqualificazione di altre città di mare (Barcellona, Genova, Lisbona, Marsiglia), descrive le origini di Porto Vecchio e i legami con lo sviluppo identitario della città giuliana per poi concentrarsi sul percorso progettuale e, attraverso una serie di interviste ai protagonisti locali, evidenziare le criticità e le prospettive del progetto per lo sviluppo di Trieste e del turismo, in particolare. Le interviste a politici, funzionari amministrativi, esperti, project manager hanno focalizzato l’attenzione sullo sviluppo complessivo dell’area e sulle rispettive destinazioni d’uso previste: il sistema ludico-sportivo, il sistema museale congressuale scientifico, il sistema dei moli e il sistema misto.
Azioni di riqualificazione e prospettive turistiche del porto vecchio di Trieste
Zago Moreno
2022-01-01
Abstract
Non si può scrivere di Trieste senza citare il suo porto vecchio, per decenni l’anima della città. La crescita demografica, lo sviluppo economico, la posizione strategica sull’Adriatico, il legame con l’Impero asburgico e la Mitteleuropa, ecc. sono stati elementi strettamente legati al suo sviluppo. Le nuove esigenze economiche e commerciali del dopoguerra hanno portato all’abbandono dell’area e alla ricerca di nuove soluzioni produttive. L’area portuale è divenuta, così, oggetto di dibattito politico e di movimenti sociali che ne rivendicavano proprietà e ne proponevano usi. Le numerose proposte che si sono succedute nel tempo hanno iniziato a concretizzarsi con la cessione delle aree appartenenti al demanio marittimo al Comune di Trieste (Legge di stabilità 2015). L’autore, dopo aver brevemente riportato le esperienze di riqualificazione di altre città di mare (Barcellona, Genova, Lisbona, Marsiglia), descrive le origini di Porto Vecchio e i legami con lo sviluppo identitario della città giuliana per poi concentrarsi sul percorso progettuale e, attraverso una serie di interviste ai protagonisti locali, evidenziare le criticità e le prospettive del progetto per lo sviluppo di Trieste e del turismo, in particolare. Le interviste a politici, funzionari amministrativi, esperti, project manager hanno focalizzato l’attenzione sullo sviluppo complessivo dell’area e sulle rispettive destinazioni d’uso previste: il sistema ludico-sportivo, il sistema museale congressuale scientifico, il sistema dei moli e il sistema misto.File | Dimensione | Formato | |
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