Il successo dei global studies nell’ambito delle scienze storiche ha aperto delle prospettive di ricerca di grande interesse. Il dialogo tra storia internazionale e studi d’area, specialmente con riferimento ai paesi afroasiatici, è stato tuttavia accompagnato dal timore di una marginalizzazione delle conoscenze locali. Nel corso degli ultimi vent’anni si è, ciò nonostante, assistito a una crescente interazione tra storia internazionale e studi d’area. Il presente volume prende spunto dai seminari svolti presso il Center of South Asian and Indian Ocean Studies della Tufts University, e dimostra la ricchezza di questo ambito di ricerca. L’originalità del volume si basa su due elementi. Il primo è dato dallo sforzo di analizzare le relazioni tra cultura musulmana indiana e imperialismo europeo tra Otto e Novecento sfuggendo ai paradigmi della reazione alla sfida coloniale in termini di riforma e «revival» islamico. Il secondo è dato dall’obiettivo di superare la visione incentrata sul ruolo dei porti quali luoghi privilegiati dell’universalismo islamico.

[Recensione a:] Sugata Bose, Ayesha Jalal (eds.) Oceanic Islam. Muslim Universalism and European Imperialism. New Delhi, Bloomsbury, 2020, pp. 284.

Diego Abenante
2023-01-01

Abstract

Il successo dei global studies nell’ambito delle scienze storiche ha aperto delle prospettive di ricerca di grande interesse. Il dialogo tra storia internazionale e studi d’area, specialmente con riferimento ai paesi afroasiatici, è stato tuttavia accompagnato dal timore di una marginalizzazione delle conoscenze locali. Nel corso degli ultimi vent’anni si è, ciò nonostante, assistito a una crescente interazione tra storia internazionale e studi d’area. Il presente volume prende spunto dai seminari svolti presso il Center of South Asian and Indian Ocean Studies della Tufts University, e dimostra la ricchezza di questo ambito di ricerca. L’originalità del volume si basa su due elementi. Il primo è dato dallo sforzo di analizzare le relazioni tra cultura musulmana indiana e imperialismo europeo tra Otto e Novecento sfuggendo ai paradigmi della reazione alla sfida coloniale in termini di riforma e «revival» islamico. Il secondo è dato dall’obiettivo di superare la visione incentrata sul ruolo dei porti quali luoghi privilegiati dell’universalismo islamico.
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