Il futuro ha i tratti della sorpresa, oppure non è. Ciò che deve venirci incontro - l’avvenire - non è deducibile dal presente già dato. Eppure è nel presente che si sogna e si lascia germogliare quel che verrà. Ciò che possiamo fare è, infatti, concepire il futuro. Concepire però non è sognare e neanche progettare. Mentre il sogno resta nella sfera vaga dell’illusione e il progetto in quella obbligata della fabbricazione, il concetto scaturisce come libera opera del pensiero, del nostro sforzo creativo, per far essere quel che ancora non c’è attraverso ciò che già c’è. Guardato da vicino il “concepire” si svela come una delle rare metafore femminili che la filosofia abbia mai elaborato. Inseguendo il suo significato, definito in antico dalle suggestive parole della maestra di Socrate, la sacerdotessa Diotima, evidenziamo la fecondità del pensare, da cui scaturisce il futuro. Sul versante della Scrittura, il Magnificat può essere letto come attesa di un futuro sconvolgente nel bene. Potremo così accorgerci anche della sfida concreta rappresentata dagli esseri umani femminili, costante problema per le religioni e le istituzioni nei diversi tempi della storia umana e realtà imprescindibile per il raggiungimento di una piena umanizzazione.

Concepire l’inatteso: la sorprendente presenza del femminile

Alessandra Cislaghi
2022-01-01

Abstract

Il futuro ha i tratti della sorpresa, oppure non è. Ciò che deve venirci incontro - l’avvenire - non è deducibile dal presente già dato. Eppure è nel presente che si sogna e si lascia germogliare quel che verrà. Ciò che possiamo fare è, infatti, concepire il futuro. Concepire però non è sognare e neanche progettare. Mentre il sogno resta nella sfera vaga dell’illusione e il progetto in quella obbligata della fabbricazione, il concetto scaturisce come libera opera del pensiero, del nostro sforzo creativo, per far essere quel che ancora non c’è attraverso ciò che già c’è. Guardato da vicino il “concepire” si svela come una delle rare metafore femminili che la filosofia abbia mai elaborato. Inseguendo il suo significato, definito in antico dalle suggestive parole della maestra di Socrate, la sacerdotessa Diotima, evidenziamo la fecondità del pensare, da cui scaturisce il futuro. Sul versante della Scrittura, il Magnificat può essere letto come attesa di un futuro sconvolgente nel bene. Potremo così accorgerci anche della sfida concreta rappresentata dagli esseri umani femminili, costante problema per le religioni e le istituzioni nei diversi tempi della storia umana e realtà imprescindibile per il raggiungimento di una piena umanizzazione.
2022
978-88-946501-9-8
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