Il paper intende affrontare il tema dell’identità in relazione a un’insularità non letterale ma esperibile in alcuni luoghi di confine, dove particolari condizioni determinano un’enclave, un’isola di territorio completamente circondata da qualcosa di altro. Ogni isola è in qualche modo circondata ¬– come il modello eterotopico foucaultiano della nave – da un confine, tra terra e mare, dove l’acqua è, letteralmente, un diverso stato della materia. Pier Aldo Rovatti ha più volte descritto l’esperienza di insularità che è possibile vivere a Trieste, città incapsulata tra il mare e il confine, come Despina, tra le Città invisibili di Calvino, «città di confine tra due deserti» perché posta tra il deserto e il mare.
Insularità: letterale e fenomenica
Giuseppina Scavuzzo
2024-01-01
Abstract
Il paper intende affrontare il tema dell’identità in relazione a un’insularità non letterale ma esperibile in alcuni luoghi di confine, dove particolari condizioni determinano un’enclave, un’isola di territorio completamente circondata da qualcosa di altro. Ogni isola è in qualche modo circondata ¬– come il modello eterotopico foucaultiano della nave – da un confine, tra terra e mare, dove l’acqua è, letteralmente, un diverso stato della materia. Pier Aldo Rovatti ha più volte descritto l’esperienza di insularità che è possibile vivere a Trieste, città incapsulata tra il mare e il confine, come Despina, tra le Città invisibili di Calvino, «città di confine tra due deserti» perché posta tra il deserto e il mare.File | Dimensione | Formato | |
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