Il Saggio ricostruisce una particolare vicenda della carriera di Costantino Dardi legata ad un importante momento storico. Negli anni Settanta, Costantino Dardi partecipa a un’importante stagione di sperimentazione progettuale promossa da Italconsult in Tunisia, nel contesto della prima espansione del turismo internazionale lungo le coste nordafricane. Il saggio ricostruisce il ruolo svolto da Italconsult, società italiana fondata nel 1957 per esportare know-how tecnologico e ingegneristico nei paesi in via di sviluppo, e approfondisce il contributo progettuale di Dardi in quattro siti costieri (Sousse, Zarzis, Djerba) tra il 1971 e il 1975. L’esperienza tunisina diventa per Dardi un laboratorio teorico e operativo, in cui emergono i suoi interessi per l’integrazione tra architettura e paesaggio, l’uso della luce e il disegno del suolo. Inseriti in un più ampio piano nazionale di sviluppo turistico (Plan Italconsult), i progetti elaborati da Dardi testimoniano un approccio colto e sensibile, in contrasto con la logica estrattiva e speculativa che spesso ha caratterizzato la “turistificazione” mediterranea del secondo Novecento. Il contributo si inserisce nella rilettura critica delle relazioni tra urbanistica, infrastrutture e paesaggio nei contesti postcoloniali e nei territori in trasformazione del sud globale.
Costantino Dardi e Italconsult nella Tunisia degli anni Settanta
Adriano Venudo
2025-01-01
Abstract
Il Saggio ricostruisce una particolare vicenda della carriera di Costantino Dardi legata ad un importante momento storico. Negli anni Settanta, Costantino Dardi partecipa a un’importante stagione di sperimentazione progettuale promossa da Italconsult in Tunisia, nel contesto della prima espansione del turismo internazionale lungo le coste nordafricane. Il saggio ricostruisce il ruolo svolto da Italconsult, società italiana fondata nel 1957 per esportare know-how tecnologico e ingegneristico nei paesi in via di sviluppo, e approfondisce il contributo progettuale di Dardi in quattro siti costieri (Sousse, Zarzis, Djerba) tra il 1971 e il 1975. L’esperienza tunisina diventa per Dardi un laboratorio teorico e operativo, in cui emergono i suoi interessi per l’integrazione tra architettura e paesaggio, l’uso della luce e il disegno del suolo. Inseriti in un più ampio piano nazionale di sviluppo turistico (Plan Italconsult), i progetti elaborati da Dardi testimoniano un approccio colto e sensibile, in contrasto con la logica estrattiva e speculativa che spesso ha caratterizzato la “turistificazione” mediterranea del secondo Novecento. Il contributo si inserisce nella rilettura critica delle relazioni tra urbanistica, infrastrutture e paesaggio nei contesti postcoloniali e nei territori in trasformazione del sud globale.| File | Dimensione | Formato | |
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