Atlante Occidentale di Daniele Del Giudice viene pubblicato nel 1985 dalla casa editrice Einaudi. La stessa casa editrice, dopo due riedizioni, rispettivamente nel 1987 e nel 1998, nel 2019 pubblica una quarta edizione arricchita di una prefazione, firmata da Guido Emilio Tonelli, fisico vincitore del premio Enrico Fermi nel 2013, di un inedito, il «Taccuino di Ginevra», diario della visita preparatoria alla stesura del romanzo compiuta presso l’Organizzazione europea per la ricerca nucleare tra il 7 e il 12 maggio del 1984 e di un testo introduttivo all’inedito, firmato da Enzo Rammairone, curatore dell’edizione. Lo scritto premesso dal curatore al Taccuino, intitolato 1984, tra le altre cose collega la scelta stilistica sull’impiego dei tempi verbali nella narrazione di Atlante occidentale al concetto di “simultaneità” e al racconto lungo Dillon Bay, anch’esso pubblicato per la prima volta nel 1985, ma per lo Stato maggiore dell’Esercito: [S]imultaneità che l’autore traduce in scrittura, moltipli- cando i tempi verbali (lo farà anche in Atlante occidentale) fino ad accavallarli uno sull’altro come fossero «distanze focali», «profondità di campo». Tale impiego o moltiplicazione dei tempi verbali in Atlante occidentale viene definito, in questa sede, “alter(n)azione” verbale. La definizione scelta si riferisce al fatto (1) che diversi tempi verbali vengono alternati e (2) che da questa alternazione gli schemi della consecutio temporum risultano alterati, marcando dunque linguisticamente e narrativamente il testo.
Principio di indeterminazione ed effetto tunnel nei tempi verbali. Correlativi formali nella narrazione di Atlante occidentale
Pietro Mazzarisi
2024-01-01
Abstract
Atlante Occidentale di Daniele Del Giudice viene pubblicato nel 1985 dalla casa editrice Einaudi. La stessa casa editrice, dopo due riedizioni, rispettivamente nel 1987 e nel 1998, nel 2019 pubblica una quarta edizione arricchita di una prefazione, firmata da Guido Emilio Tonelli, fisico vincitore del premio Enrico Fermi nel 2013, di un inedito, il «Taccuino di Ginevra», diario della visita preparatoria alla stesura del romanzo compiuta presso l’Organizzazione europea per la ricerca nucleare tra il 7 e il 12 maggio del 1984 e di un testo introduttivo all’inedito, firmato da Enzo Rammairone, curatore dell’edizione. Lo scritto premesso dal curatore al Taccuino, intitolato 1984, tra le altre cose collega la scelta stilistica sull’impiego dei tempi verbali nella narrazione di Atlante occidentale al concetto di “simultaneità” e al racconto lungo Dillon Bay, anch’esso pubblicato per la prima volta nel 1985, ma per lo Stato maggiore dell’Esercito: [S]imultaneità che l’autore traduce in scrittura, moltipli- cando i tempi verbali (lo farà anche in Atlante occidentale) fino ad accavallarli uno sull’altro come fossero «distanze focali», «profondità di campo». Tale impiego o moltiplicazione dei tempi verbali in Atlante occidentale viene definito, in questa sede, “alter(n)azione” verbale. La definizione scelta si riferisce al fatto (1) che diversi tempi verbali vengono alternati e (2) che da questa alternazione gli schemi della consecutio temporum risultano alterati, marcando dunque linguisticamente e narrativamente il testo.| File | Dimensione | Formato | |
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Mazzarisi, P. (2024). Principio di indeterminazione ed effetto tunnel nei tempi verbali. Correlativi formali nella narrazione di Atlante occidentale di Daniele Del Giudice. Tempora. Vol. 2 (p. 251-272), Milano, Bilio.pdf
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