Daniele Del Giudice ha interrelato le sue prime quattro opere di topoi e aspetti che le pongono in una sequenza formale oltreché editoriale. Tiziano Scarpa ha rilevato che in tutti i racconti di Del Giudice troviamo individui che condividono delle passioni conoscitive. È possibile aggiungere che, in tutte le narrazioni di questa prima fase, ricorre sempre il topos del viaggio conoscitivo. In Lo stadio di Wimbledon il narratore/autore alla sua opera d’esordio si interroga sul perché Bobi Bazlen non abbia scritto nulla, e viaggia a Trieste e a Londra per incontrare e chiedere alle persone che lo conobbero in vita. Nel secondo romanzo Atlante occidentale due fuorisede, un fisico italiano al CERN, Pietro Brahe, e di nuovo la figura di uno scrittore, il tedesco Ira Epstein, si incontrano a Ginevra e si interro- gano sulle diverse realtà che i rispettivi strumenti conoscitivi permettono loro di vedere. Un capitano e un colonnello, nel primo racconto Dillon Bay, muovono verso l’omonima fortezza e lì si interrogano a vicenda sulle differenti realtà belliche che ognuno ha vissuto. Nel secondo racconto Nel museo di Reims un altro militare italiano, Barnaba, ormai congedato poiché ipovedente e prossimo alla cecità totale, è in viaggio per vedere la riproduzione di La morte de Marat di Jacques-Luis David conservata a Reims, dove incontra Anne, una ragazza che gli farà da guida.
Formalizzare il tempo di una nuova realtà imminente. L’ostranenie nel primo Del Giudice
Pietro Mazzarisi
2024-01-01
Abstract
Daniele Del Giudice ha interrelato le sue prime quattro opere di topoi e aspetti che le pongono in una sequenza formale oltreché editoriale. Tiziano Scarpa ha rilevato che in tutti i racconti di Del Giudice troviamo individui che condividono delle passioni conoscitive. È possibile aggiungere che, in tutte le narrazioni di questa prima fase, ricorre sempre il topos del viaggio conoscitivo. In Lo stadio di Wimbledon il narratore/autore alla sua opera d’esordio si interroga sul perché Bobi Bazlen non abbia scritto nulla, e viaggia a Trieste e a Londra per incontrare e chiedere alle persone che lo conobbero in vita. Nel secondo romanzo Atlante occidentale due fuorisede, un fisico italiano al CERN, Pietro Brahe, e di nuovo la figura di uno scrittore, il tedesco Ira Epstein, si incontrano a Ginevra e si interro- gano sulle diverse realtà che i rispettivi strumenti conoscitivi permettono loro di vedere. Un capitano e un colonnello, nel primo racconto Dillon Bay, muovono verso l’omonima fortezza e lì si interrogano a vicenda sulle differenti realtà belliche che ognuno ha vissuto. Nel secondo racconto Nel museo di Reims un altro militare italiano, Barnaba, ormai congedato poiché ipovedente e prossimo alla cecità totale, è in viaggio per vedere la riproduzione di La morte de Marat di Jacques-Luis David conservata a Reims, dove incontra Anne, una ragazza che gli farà da guida.| File | Dimensione | Formato | |
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