La transizione giusta è stata spesso invocata per affrontare sia la crisi climatica sia lo sradicamento della povertà e delle diseguaglianze. In questo contributo si vuole mostrare come questo concetto oramai travalica quello originario, sorto soprattutto per opera di alcuni sindacati statunitensi negli anni ’70 del secolo passato, diventando un elemento chiave per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile individuati dalle Nazioni Unite e dall’accordo di Parigi. Dopo aver esaminato l’operato di alcuni sindacati nell’affermare l’interconnessione tra il destino dell’ambiente e quello dei lavoratori, si mette in luce il ruolo chiave svolto dalle imprese che non devono essere delle semplici esecutrici di normative ambientali o di parità di genere. La stretta collaborazione tra imprese, decisori politici e lavoratori è fondamentale per garantire l’attuazione di strategie di transizione giusta che affrontino gli impatti sociali ed economici dovuti alla decarbonizzazione. A questo proposito viene discussa la metodologia proposta dalla organizzazione non profit World Benchmarking Alliance, che vuole monitorare e guidare il cambiamento nelle maggiori aziende a livello mondiale al fine di raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile entro il 2030. Questo approccio valuta, da una parte, l’allineamento delle strategie aziendali alla realizzazione di processi produttivi a basse emissioni di carbonio e, dall’altra, diversi aspetti sociali quali la giustizia, i diritti umani, le condizioni di lavoro e l’equità. Vengono quindi esaminati i risultati del benchmark del settore dei mezzi di trasporto da cui risulta evidente che la transizione giusta nelle imprese private non sembra facilmente realizzabile senza un mix di regolamentazione e sostegno finanziario.

La transizione giusta tra lavoro e coinvolgimento delle imprese

tullio gregori
2025-01-01

Abstract

La transizione giusta è stata spesso invocata per affrontare sia la crisi climatica sia lo sradicamento della povertà e delle diseguaglianze. In questo contributo si vuole mostrare come questo concetto oramai travalica quello originario, sorto soprattutto per opera di alcuni sindacati statunitensi negli anni ’70 del secolo passato, diventando un elemento chiave per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile individuati dalle Nazioni Unite e dall’accordo di Parigi. Dopo aver esaminato l’operato di alcuni sindacati nell’affermare l’interconnessione tra il destino dell’ambiente e quello dei lavoratori, si mette in luce il ruolo chiave svolto dalle imprese che non devono essere delle semplici esecutrici di normative ambientali o di parità di genere. La stretta collaborazione tra imprese, decisori politici e lavoratori è fondamentale per garantire l’attuazione di strategie di transizione giusta che affrontino gli impatti sociali ed economici dovuti alla decarbonizzazione. A questo proposito viene discussa la metodologia proposta dalla organizzazione non profit World Benchmarking Alliance, che vuole monitorare e guidare il cambiamento nelle maggiori aziende a livello mondiale al fine di raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile entro il 2030. Questo approccio valuta, da una parte, l’allineamento delle strategie aziendali alla realizzazione di processi produttivi a basse emissioni di carbonio e, dall’altra, diversi aspetti sociali quali la giustizia, i diritti umani, le condizioni di lavoro e l’equità. Vengono quindi esaminati i risultati del benchmark del settore dei mezzi di trasporto da cui risulta evidente che la transizione giusta nelle imprese private non sembra facilmente realizzabile senza un mix di regolamentazione e sostegno finanziario.
2025
978-88-5511-632-9
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