Nel processo di trasformazione che in Italia dagli anni ottanta ha interessato i contenuti e le forme dei testi della pianificazione locale, le proposte di riforma avanzate da alcune Leggi regionali rivestono un ruolo centrale nella prefigurazione di strumenti di piano di carattere innovativo. La Legge 5/1995 della Regione Toscana è stata la prima a dare inizio al proprio iter di attuazione, anticipando parte dei contenuti della proposta di Legge nazionale elaborata dall’Inu. A oggi numerosi sono i Piani strutturali e i Regolamenti urbanistici –due delle componenti in cui la Legge suddivide il piano regolatore generale– giunti ad approvazione sui quali è possibile svolgere un’analisi diretta. Per il suo carattere inaugurale, questa esperienza si pone in definitiva come un osservatorio obbligato, a partire dal quale è possibile avviare un ragionamento più generale sull’applicazione a scala nazionale della riforma urbanistica. Pur trattandosi solo di un primo esito, i piani a oggi prodotti offrono infatti interessanti spunti di riflessione su alcune questioni emergenti in ambito urbanistico, in Italia e in Europa, sui temi della pianificazione strutturale e strategica. Molti tra quelli a cui si farà esplicito riferimento sono del resto ‘piani d’autore’ riconducibili a programmi di ricerca che trovano le proprie radici nell’intenso dibattito in corso da ormai più di vent’anni sulla forma del piano e sulle tecniche descrittive e progettuali-normative che lo connotano. Lo scritto si propone perciò di analizzare alcune domande di innovazione più o meno esplicitamente contenute nel testo della Legge e le loro differenti ‘traduzioni’ all’interno dei piani comunali, fissando in particolare l’attenzione su questioni che appaiono oggi centrali: il ruolo del quadro delle conoscenze; le differenti declinazioni del concetto di struttura, inteso come trait d’union tra descrizione e progetto; l’emergere di cambiamenti nei modi di dettare le regole per il governo del territorio.
"Una nuova generazione di piani in Toscana"
MARCHIGIANI, ELENA
2002-01-01
Abstract
Nel processo di trasformazione che in Italia dagli anni ottanta ha interessato i contenuti e le forme dei testi della pianificazione locale, le proposte di riforma avanzate da alcune Leggi regionali rivestono un ruolo centrale nella prefigurazione di strumenti di piano di carattere innovativo. La Legge 5/1995 della Regione Toscana è stata la prima a dare inizio al proprio iter di attuazione, anticipando parte dei contenuti della proposta di Legge nazionale elaborata dall’Inu. A oggi numerosi sono i Piani strutturali e i Regolamenti urbanistici –due delle componenti in cui la Legge suddivide il piano regolatore generale– giunti ad approvazione sui quali è possibile svolgere un’analisi diretta. Per il suo carattere inaugurale, questa esperienza si pone in definitiva come un osservatorio obbligato, a partire dal quale è possibile avviare un ragionamento più generale sull’applicazione a scala nazionale della riforma urbanistica. Pur trattandosi solo di un primo esito, i piani a oggi prodotti offrono infatti interessanti spunti di riflessione su alcune questioni emergenti in ambito urbanistico, in Italia e in Europa, sui temi della pianificazione strutturale e strategica. Molti tra quelli a cui si farà esplicito riferimento sono del resto ‘piani d’autore’ riconducibili a programmi di ricerca che trovano le proprie radici nell’intenso dibattito in corso da ormai più di vent’anni sulla forma del piano e sulle tecniche descrittive e progettuali-normative che lo connotano. Lo scritto si propone perciò di analizzare alcune domande di innovazione più o meno esplicitamente contenute nel testo della Legge e le loro differenti ‘traduzioni’ all’interno dei piani comunali, fissando in particolare l’attenzione su questioni che appaiono oggi centrali: il ruolo del quadro delle conoscenze; le differenti declinazioni del concetto di struttura, inteso come trait d’union tra descrizione e progetto; l’emergere di cambiamenti nei modi di dettare le regole per il governo del territorio.Pubblicazioni consigliate
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.