Da quasi due decenni il dibattito sulla riforma delle autonomie locali avviato con la L. 142/1990 e ripreso dal Tuel (D.lgs. 267/2000) ha riportato al centro della riflessione il tema dell’intercomunalità. Un quadro di forme associative differenziate per durata temporale, funzioni, livello di formalizzazione − convenzioni, consorzi e unioni − non solo ha tratteggiato nuove relazioni di sussidiarietà orizzontali tra i comuni (da supportare, almeno nella fase iniziale, con finanziamenti regionali), ma le ha investite di un ruolo strategico nel processo di revisione dei rapporti con gli enti sovraordinati. Tuttavia, al 2005, delle 257 unioni istituite a livello nazionale soltanto 11 riguardavano la gestione associata di funzioni in materia di pianificazione territoriale. Il divario registrabile tra questi dati e la maggiore consistenza (ancorché non particolarmente cospicua) dei processi avviati negli ultimi anni porta a una semplice considerazione: a fronte di una domanda emergente, quella delle unioni è solo una delle vie per la costruzione di strumenti intercomunali di assetto del territorio. Più numerosi sembrano i percorsi ‘altri’, dei quali questa sezione ricostruisce una prima, incompleta, geografia.

“Una rinnovata stagione per la pianificazione territoriale intercomunale”, Introduzione (pp. 5-6) e cura della sezione (7-27)

MARCHIGIANI, ELENA;
2006-01-01

Abstract

Da quasi due decenni il dibattito sulla riforma delle autonomie locali avviato con la L. 142/1990 e ripreso dal Tuel (D.lgs. 267/2000) ha riportato al centro della riflessione il tema dell’intercomunalità. Un quadro di forme associative differenziate per durata temporale, funzioni, livello di formalizzazione − convenzioni, consorzi e unioni − non solo ha tratteggiato nuove relazioni di sussidiarietà orizzontali tra i comuni (da supportare, almeno nella fase iniziale, con finanziamenti regionali), ma le ha investite di un ruolo strategico nel processo di revisione dei rapporti con gli enti sovraordinati. Tuttavia, al 2005, delle 257 unioni istituite a livello nazionale soltanto 11 riguardavano la gestione associata di funzioni in materia di pianificazione territoriale. Il divario registrabile tra questi dati e la maggiore consistenza (ancorché non particolarmente cospicua) dei processi avviati negli ultimi anni porta a una semplice considerazione: a fronte di una domanda emergente, quella delle unioni è solo una delle vie per la costruzione di strumenti intercomunali di assetto del territorio. Più numerosi sembrano i percorsi ‘altri’, dei quali questa sezione ricostruisce una prima, incompleta, geografia.
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