Nel panorama della narrativa italiana contemporanea, Giuseppe O. Longo si segnala per la sua duplice personalità di scienziato e di scrittore. Travasando e trasfigurando di continuo nei romanzi, nei racconti e nei drammi l’esperienza di riflessione rigorosa maturata nei saggi, Longo approda a una scrittura personalissima, polimorfa ma riconoscibile, in cui tracce di un intenso anelito alla trascendenza e alla spiritualità affiorano da una matrice in apparenza tutta impregnata di corporeità e di pesantezza materica. Il progressivo affievolirsi dell’entusiasmo per la scienza come fonte di verità assoluta spinge l’autore a ricercare altre sorgenti di trascendenza. Si potrebbe parlare di religiosità, ma è una religiosità, quella di Longo, molto lontana dalle forme tradizionali: è, piuttosto, una sorta di panteismo che conserva le tracce di una razionalità di cui pure denuncia i limiti.
La religiosità immanente nella narrativa di Giuseppe O. Longo
PIRAS, TIZIANA
2009-01-01
Abstract
Nel panorama della narrativa italiana contemporanea, Giuseppe O. Longo si segnala per la sua duplice personalità di scienziato e di scrittore. Travasando e trasfigurando di continuo nei romanzi, nei racconti e nei drammi l’esperienza di riflessione rigorosa maturata nei saggi, Longo approda a una scrittura personalissima, polimorfa ma riconoscibile, in cui tracce di un intenso anelito alla trascendenza e alla spiritualità affiorano da una matrice in apparenza tutta impregnata di corporeità e di pesantezza materica. Il progressivo affievolirsi dell’entusiasmo per la scienza come fonte di verità assoluta spinge l’autore a ricercare altre sorgenti di trascendenza. Si potrebbe parlare di religiosità, ma è una religiosità, quella di Longo, molto lontana dalle forme tradizionali: è, piuttosto, una sorta di panteismo che conserva le tracce di una razionalità di cui pure denuncia i limiti.Pubblicazioni consigliate
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