Viene riportato il caso di una donna di 53 anni che, da circa un mese, lamentava malessere, febbricola e dolore gravativo in ipocondrio destro con modesta dolenzia alla palpazione profonda dell'addome in ipocondrio destro. L'ecotomografia addomi naie evidenziava una lesione focale di 5 cm situata tra il VI e il VII segmento epatico, con limitanti piuttosto regolari ma sfumate e ottima trasmissione del segnale acustico. La TC dimostrava caratteristiche compatibili sia con un processo infiammatorio sia con una lesione tumorale. Ciò ha reso necessario il prelievo istologico ecoguidato; l'esame istologico ha evidenziato la presenza di tessuto di granulazione, infiltrati flogistici di tipo cronico, componenti tissutali necrotici in un quadro compatibile con un processo infiammatorio anche se, per l'esiguità del materiale, non si poteva escludere la presenza di un concomitante processo neoplastico. Dopo 2 settimane di terapia antibiotica senza miglioramento, la paziente è stata sottoposta a intervento chirurgico di resezione del VI e VII segmento epatico e colecistectomia. La diagnosi istologica definitiva corrispondeva a uno "pseudotumore infiammatorio del fegato di verosimile eziologia actinomicotica". Dopo 2 settimane la paziente è stata dimessa e, a distanza di 5 anni dall'intervento, gode di buona salute. Per pseudotumore infiammatorio epatico si intende una lesione benigna molto rara che si caratterizza per un decorso clinico e imaging radiologico molto simile a quello di una neoplasia maligna, primitiva o secondaria. Nonostante la chiara natura infiammatoria della massa, l'agente eziopatogenetico non è quasi mai identificabile o isolabile. Nella patogenesi invece viene presa in considerazione una possibile risposta immunitaria aspecifica a stimoli vari. L'esame istologico evidenzia tipici aspetti infiammatori con presenza di una grande varietà di cellule, in cui prevalgono le plasmacellule, in uno stroma più o meno ricco di connettivo. La diagnosi si fonda quasi esclusivamente sull'esame istologico, di biopsia ECO!TC guidata o del pezzo operatorio. La terapia risulta ancora oggetto di discussione: vengono infatti descritti casi a risoluzione spontanea e/o dopo terapia medica antibiotica o steroidea; l'approccio chirurgico resettivo tuttavia è quello più utilizzato e ciò in considerazione della difficoltà di una diagnosi di certezza e delle possibili complicanze legate all'evoluzione delle lesioni.
Inflammatory pseudotumour of the liver: case report and review of the literature
TUROLDO, Angelo;ZANCONATI, FABRIZIO
2005-01-01
Abstract
Viene riportato il caso di una donna di 53 anni che, da circa un mese, lamentava malessere, febbricola e dolore gravativo in ipocondrio destro con modesta dolenzia alla palpazione profonda dell'addome in ipocondrio destro. L'ecotomografia addomi naie evidenziava una lesione focale di 5 cm situata tra il VI e il VII segmento epatico, con limitanti piuttosto regolari ma sfumate e ottima trasmissione del segnale acustico. La TC dimostrava caratteristiche compatibili sia con un processo infiammatorio sia con una lesione tumorale. Ciò ha reso necessario il prelievo istologico ecoguidato; l'esame istologico ha evidenziato la presenza di tessuto di granulazione, infiltrati flogistici di tipo cronico, componenti tissutali necrotici in un quadro compatibile con un processo infiammatorio anche se, per l'esiguità del materiale, non si poteva escludere la presenza di un concomitante processo neoplastico. Dopo 2 settimane di terapia antibiotica senza miglioramento, la paziente è stata sottoposta a intervento chirurgico di resezione del VI e VII segmento epatico e colecistectomia. La diagnosi istologica definitiva corrispondeva a uno "pseudotumore infiammatorio del fegato di verosimile eziologia actinomicotica". Dopo 2 settimane la paziente è stata dimessa e, a distanza di 5 anni dall'intervento, gode di buona salute. Per pseudotumore infiammatorio epatico si intende una lesione benigna molto rara che si caratterizza per un decorso clinico e imaging radiologico molto simile a quello di una neoplasia maligna, primitiva o secondaria. Nonostante la chiara natura infiammatoria della massa, l'agente eziopatogenetico non è quasi mai identificabile o isolabile. Nella patogenesi invece viene presa in considerazione una possibile risposta immunitaria aspecifica a stimoli vari. L'esame istologico evidenzia tipici aspetti infiammatori con presenza di una grande varietà di cellule, in cui prevalgono le plasmacellule, in uno stroma più o meno ricco di connettivo. La diagnosi si fonda quasi esclusivamente sull'esame istologico, di biopsia ECO!TC guidata o del pezzo operatorio. La terapia risulta ancora oggetto di discussione: vengono infatti descritti casi a risoluzione spontanea e/o dopo terapia medica antibiotica o steroidea; l'approccio chirurgico resettivo tuttavia è quello più utilizzato e ciò in considerazione della difficoltà di una diagnosi di certezza e delle possibili complicanze legate all'evoluzione delle lesioni.Pubblicazioni consigliate
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