Il Carso Classico è un vasto areale a carso maturo sviluppato in una potente idrostruttura, caratterizzata da intensa e diffusa carsifi cazione anche ben al di sotto del livello del mare. La zona satura è potente ed estesa con una zona di oscillazione che verso monte raggiunge il centinaio di metri di spessore durante le piene importanti, come risulta dagli strumenti posizionati nell’Abisso di Trebiciano, circa 20 km in linea d’aria dalle sorgenti. Fra l’Abisso di Trebiciano e le foci, a circa 12 km da queste ultime, si apre la Grotta Gigante, all’interno della quale, dal 1960, è presente una stazione geodetica per la registrazione delle deformazioni crostali. Si analizzano le deformazioni indotte dalle variazioni di livello delle acque di fondo del Carso confrontando i dati geodetici della Grotta Gigante con quelli idrologici dell’Abisso di Trebiciano. Analizzando i dati con campionamento giornaliero, si riconosce una correlazione fra il segnale clinometrico e le piene; i due segnali hanno sfasamento temporale massimo di un giorno. Il segnale clinometrico è un transiente, per cui il clinometro torna alla posizione iniziale successivamente al passaggio della piena ed ha un’orientazione caratteristica lungo la direttrice N150W-N30E. Il segnale clinometrico è proporzionale al livello raggiunto nell’Abisso di Trebiciano (100 nrad di inclinazione corrispondono a 9.7 m di incremento di livello). Le piene nell’Abisso di Trebiciano devono superare 23.2 m, per provocare il segnale clinometrico a Grotta Gigante.

Deformazioni indotte da flussi idrici sotterranei nel Carso Triestino

BRAITENBERG, CARLA;NAGY, ILDIKO' ERZSEBET;CUCCHI, FRANCO
2011-01-01

Abstract

Il Carso Classico è un vasto areale a carso maturo sviluppato in una potente idrostruttura, caratterizzata da intensa e diffusa carsifi cazione anche ben al di sotto del livello del mare. La zona satura è potente ed estesa con una zona di oscillazione che verso monte raggiunge il centinaio di metri di spessore durante le piene importanti, come risulta dagli strumenti posizionati nell’Abisso di Trebiciano, circa 20 km in linea d’aria dalle sorgenti. Fra l’Abisso di Trebiciano e le foci, a circa 12 km da queste ultime, si apre la Grotta Gigante, all’interno della quale, dal 1960, è presente una stazione geodetica per la registrazione delle deformazioni crostali. Si analizzano le deformazioni indotte dalle variazioni di livello delle acque di fondo del Carso confrontando i dati geodetici della Grotta Gigante con quelli idrologici dell’Abisso di Trebiciano. Analizzando i dati con campionamento giornaliero, si riconosce una correlazione fra il segnale clinometrico e le piene; i due segnali hanno sfasamento temporale massimo di un giorno. Il segnale clinometrico è un transiente, per cui il clinometro torna alla posizione iniziale successivamente al passaggio della piena ed ha un’orientazione caratteristica lungo la direttrice N150W-N30E. Il segnale clinometrico è proporzionale al livello raggiunto nell’Abisso di Trebiciano (100 nrad di inclinazione corrispondono a 9.7 m di incremento di livello). Le piene nell’Abisso di Trebiciano devono superare 23.2 m, per provocare il segnale clinometrico a Grotta Gigante.
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