L’osso odontoideo è una malformazione congenita del rachide cervicale, la cui eziologia è caratterizzata da una incompleta ossificazione del dente dell’epistrofeo alla quale consegue la genesi di una formazione ovalare ossificata posta in stretto contatto con l’arco anteriore della prima vertebra cervicale e fonte di nota instabilità della giunzione cranio-vertebrale. Nell’effettuazione di manovre fisioterapiche di manipolazione vertebrale bisogna tenere conto anche della possibile presenza di detta malformazione, posto che le manipolazioni vertebrali possono cagionare lesioni, anche gravi. Gli autori descrivono il caso di una donna di 82 anni, sottopostasi a manipolazioni vertebrali presso uno studio fisiatrico di Trieste, manipolazioni che hanno comportato una successiva evoluzione clinica in “tetraparesi spastica da contusione midollare” attribuita a “frattura del dente dell’epistrofeo” e successivo esito letale per tromboembolia massiva dell’arteria polmonare. Il decesso della donna, avvenuto ad alcune settimane di distanza dalla diagnosi, ha fatto insorgere il sospetto che ci potesse essere ragionevolmente un nesso di causa o concausa tra i due eventi, manipolazione e frattura seguita da decesso, con ipotesi di possibile responsabilità professionale colposa sanitaria per avere effettuato detta pratica in una paziente anziana in cui possono sussistere note controindicazioni, relative o assolute, e quindi potenziali rischi di gravi complicanze di detta manipolazione. L’autopsia virtuale, in supporto e prima dell’esame autoptico tradizionale, effettuata tramite TC multistrato, ha messo in luce, oltre a un’altra malformazione non descritta in precedenti esami radiologici, non la ipotizzata frattura del dente dell’epistrofeo bensì la presenza dell’osso odontoideo. Si instaurava comunque un procedimento giudiziario penale a carico del personale sanitario che aveva effettuato le manipolazioni stesse e gli autori ritengono che l’effettuata autopsia virtuale, con i suoi risultati, potrà fornire un determinante contributo alla risoluzione di una complessa vicenda giudiziaria ancora in corso.

Un caso di decesso dopo manipolazione cervicale in paziente affetta da osso odontoideo: utilizzo dell'autopsia virtuale a scopi forensi

COSTANTINIDES, FULVIO
2011-01-01

Abstract

L’osso odontoideo è una malformazione congenita del rachide cervicale, la cui eziologia è caratterizzata da una incompleta ossificazione del dente dell’epistrofeo alla quale consegue la genesi di una formazione ovalare ossificata posta in stretto contatto con l’arco anteriore della prima vertebra cervicale e fonte di nota instabilità della giunzione cranio-vertebrale. Nell’effettuazione di manovre fisioterapiche di manipolazione vertebrale bisogna tenere conto anche della possibile presenza di detta malformazione, posto che le manipolazioni vertebrali possono cagionare lesioni, anche gravi. Gli autori descrivono il caso di una donna di 82 anni, sottopostasi a manipolazioni vertebrali presso uno studio fisiatrico di Trieste, manipolazioni che hanno comportato una successiva evoluzione clinica in “tetraparesi spastica da contusione midollare” attribuita a “frattura del dente dell’epistrofeo” e successivo esito letale per tromboembolia massiva dell’arteria polmonare. Il decesso della donna, avvenuto ad alcune settimane di distanza dalla diagnosi, ha fatto insorgere il sospetto che ci potesse essere ragionevolmente un nesso di causa o concausa tra i due eventi, manipolazione e frattura seguita da decesso, con ipotesi di possibile responsabilità professionale colposa sanitaria per avere effettuato detta pratica in una paziente anziana in cui possono sussistere note controindicazioni, relative o assolute, e quindi potenziali rischi di gravi complicanze di detta manipolazione. L’autopsia virtuale, in supporto e prima dell’esame autoptico tradizionale, effettuata tramite TC multistrato, ha messo in luce, oltre a un’altra malformazione non descritta in precedenti esami radiologici, non la ipotizzata frattura del dente dell’epistrofeo bensì la presenza dell’osso odontoideo. Si instaurava comunque un procedimento giudiziario penale a carico del personale sanitario che aveva effettuato le manipolazioni stesse e gli autori ritengono che l’effettuata autopsia virtuale, con i suoi risultati, potrà fornire un determinante contributo alla risoluzione di una complessa vicenda giudiziaria ancora in corso.
2011
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