La geografi a oggi non è immune al fenomeno noto come Web 2.0, a indicare contenuti multimediali realizzati per la rete internet non più ‘calati dall’alto’, da fi gure professionali ad hoc e contenuti in scatole nere inaccessibili alla maggior parte degli utenti non professionisti, ma al contrario costruiti proprio da e a benefi cio della comunità di quei medesimi fruitori. Scopo del presente quesito è quello di interrogarsi e di rifl ettere sul ruolo della geografi a di fronte a questi fenomeni, che rimandano a una creazione e a un accesso diffusi e ‘democratici’ di un certo tipo di informazione geografi ca, che da una parte consente a sempre più persone di creare dei contenuti informativi geografi camente referenziati (grazie alla sempre più ampia disponibilità di dispositivi ‘geografi ci’: telefoni cellulari, ricevitori GPS, immagini satellitari), dall’altra rende disponibili a tutti, e quindi anche a quegli studiosi, quei pianifi catori, quei decision makers che ‘normalmente’ hanno a che fare con il dato territoriale. Da un altro lato ancora, il quesito è posto nei confronti della geografi a, chiamata in causa nel termine ‘neogeografi a’ e in quello di ‘nuovi geografi ’, per comprendere quale sia il suo ruolo nei confronti di questa sorta di ‘rivoluzione dal basso’ e come da questa possa trarre occasioni per nuovi spunti di ricerca e di applicazione.

Geografia “2.0”? Sfide e nuove opportunità

BORRUSO, GIUSEPPE
2012-01-01

Abstract

La geografi a oggi non è immune al fenomeno noto come Web 2.0, a indicare contenuti multimediali realizzati per la rete internet non più ‘calati dall’alto’, da fi gure professionali ad hoc e contenuti in scatole nere inaccessibili alla maggior parte degli utenti non professionisti, ma al contrario costruiti proprio da e a benefi cio della comunità di quei medesimi fruitori. Scopo del presente quesito è quello di interrogarsi e di rifl ettere sul ruolo della geografi a di fronte a questi fenomeni, che rimandano a una creazione e a un accesso diffusi e ‘democratici’ di un certo tipo di informazione geografi ca, che da una parte consente a sempre più persone di creare dei contenuti informativi geografi camente referenziati (grazie alla sempre più ampia disponibilità di dispositivi ‘geografi ci’: telefoni cellulari, ricevitori GPS, immagini satellitari), dall’altra rende disponibili a tutti, e quindi anche a quegli studiosi, quei pianifi catori, quei decision makers che ‘normalmente’ hanno a che fare con il dato territoriale. Da un altro lato ancora, il quesito è posto nei confronti della geografi a, chiamata in causa nel termine ‘neogeografi a’ e in quello di ‘nuovi geografi ’, per comprendere quale sia il suo ruolo nei confronti di questa sorta di ‘rivoluzione dal basso’ e come da questa possa trarre occasioni per nuovi spunti di ricerca e di applicazione.
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