L’articolo esamina l’impatto della direttiva 2008/115 (c.d. «direttiva rimpatri») sulle norme degli Stati membri che sanzionano penalmente l’ingresso e il soggiorno irregolare degli stranieri. L’articolo mette in evidenza la chiave di lettura impiegata dalla Corte di giustizia nell’interpretazione di tale direttiva. L’approccio seguito ha privilegiato infatti la preservazione dell’efficienza del sistema di rimpatrio previsto dalla direttiva in questione. Il lavoro evidenzia l’utilità di questa impostazione, che ha consentito di dichiarare incompatibili con la direttiva norme statali che sanzionavano con pena detentiva l’ingresso o il soggiorno illegale dei cittadini di Paesi terzi sul territorio nazionale. L’articolo sottolinea però anche i paradossi e i limiti di questa impostazione, esponendo le ragioni per cui l’approccio più corretto dovrebbe essere quello che parte dall’individuazione dei diritti che lo straniero trae dalla direttiva rimpatri e conduce, poi, a verificare se i diritti in questione ostano o meno a normative nazionali che reprimono penalmente il fenomeno dell’immigrazione irregolare.

L’interpretazione della direttiva rimpatri tra efficienza del sistema e tutela dei diritti dello straniero

SPITALERI, FABIO
2013-01-01

Abstract

L’articolo esamina l’impatto della direttiva 2008/115 (c.d. «direttiva rimpatri») sulle norme degli Stati membri che sanzionano penalmente l’ingresso e il soggiorno irregolare degli stranieri. L’articolo mette in evidenza la chiave di lettura impiegata dalla Corte di giustizia nell’interpretazione di tale direttiva. L’approccio seguito ha privilegiato infatti la preservazione dell’efficienza del sistema di rimpatrio previsto dalla direttiva in questione. Il lavoro evidenzia l’utilità di questa impostazione, che ha consentito di dichiarare incompatibili con la direttiva norme statali che sanzionavano con pena detentiva l’ingresso o il soggiorno illegale dei cittadini di Paesi terzi sul territorio nazionale. L’articolo sottolinea però anche i paradossi e i limiti di questa impostazione, esponendo le ragioni per cui l’approccio più corretto dovrebbe essere quello che parte dall’individuazione dei diritti che lo straniero trae dalla direttiva rimpatri e conduce, poi, a verificare se i diritti in questione ostano o meno a normative nazionali che reprimono penalmente il fenomeno dell’immigrazione irregolare.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11368/2727288
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