L'articolo si apre con la presentazione dell'idea di Sarajevo come una "città interiore" proposta dallo scrittore bosniaco Djevad Karahasan. Si analizza il "sistema drammatico" che caratterizza la città fatto di rapporti intrecciati e di mutui riconoscimenti e contrasti. All'interno di questo sistema si inserisce la comunità sefardita di Sarajevo, la sua lingua, cultura e letteratura. Si presentano alcuni esempi tratti dai racconti brevi di Laura Papo Bohoreta e Avram Romano Buki. Si riflette anche sul mosaico linguistico che è il "judeoespañol" della Bosnia. Chiude l'articolo la trascrizione e traduzione italiana fatta dall'autrice dell'articolo del primo episodio del racconto "Morena" di Laura Papo Bohoreta.

Sarajevo, Saraj, Bosna i Hercegovina: quell'Europa diversa e inattesa

PRENZ, ANA CECILIA
2014-01-01

Abstract

L'articolo si apre con la presentazione dell'idea di Sarajevo come una "città interiore" proposta dallo scrittore bosniaco Djevad Karahasan. Si analizza il "sistema drammatico" che caratterizza la città fatto di rapporti intrecciati e di mutui riconoscimenti e contrasti. All'interno di questo sistema si inserisce la comunità sefardita di Sarajevo, la sua lingua, cultura e letteratura. Si presentano alcuni esempi tratti dai racconti brevi di Laura Papo Bohoreta e Avram Romano Buki. Si riflette anche sul mosaico linguistico che è il "judeoespañol" della Bosnia. Chiude l'articolo la trascrizione e traduzione italiana fatta dall'autrice dell'articolo del primo episodio del racconto "Morena" di Laura Papo Bohoreta.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11368/2830301
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