In questo lavoro vengono presentati i primi risultati di un progetto finanziato dall’Ente Tutela Pesca del Friuli Venezia Giulia, volto a fare chiarezza sullo status genetico del temolo adriatico, salmonide autoctono particolarmente apprezzato dai pescatori sportivi. Nella seconda metà degli anni settanta il suo progressivo calo a causa della sua sensibilità alla qualità e alla portata delle acque spinse gli organi gestori a ripopolare i fiumi con temoli, purtroppo di ceppo diverso da quello locale, tanto che in alcuni fiumi il ceppo danubiano attualmente è prevalente. Per discriminare i due ceppi è stata condotta l’analisi delle sequenze del DNA mitocondriale di un frammento di 394bp della regione di controllo e di uno di 363bp della regione del gene del citocromo b. Nell’ arco di tre anni sono stati analizzati esemplari provenienti dal Bacino dell’Isonzo (5), del Tagliamento (34), del Meduna-Cellina (14) e del Livenza (15). In questo studio preliminare, dai risultati ottenuti, il bacino dove il ceppo padano è risultato predominante è il Livenza a seguire il Tagliamento e il Cellina-Meduna. L’Isonzo, con un numero peraltro troppo esiguo di esemplari analizzati, risulta comunque avere una netta prevalenza del ceppo danubiano. Il progetto dovrà proseguire con l’analisi di marcatori nucleari microsatellitari da affiancare all’analisi mitocondriale e con la marchiatura dei singoli esemplari da avviare all’allevamento, per identificazione precisa del ceppo nostrano.

Uso di marcatori molecolari per la caratterizzazione genetica del temolo Thymallus thymallus (Linnaeus, 1758) di ceppo adriatico, a fini riproduttivi e di ripopolamento

BATTISTELLA, SILVIA;
2014-01-01

Abstract

In questo lavoro vengono presentati i primi risultati di un progetto finanziato dall’Ente Tutela Pesca del Friuli Venezia Giulia, volto a fare chiarezza sullo status genetico del temolo adriatico, salmonide autoctono particolarmente apprezzato dai pescatori sportivi. Nella seconda metà degli anni settanta il suo progressivo calo a causa della sua sensibilità alla qualità e alla portata delle acque spinse gli organi gestori a ripopolare i fiumi con temoli, purtroppo di ceppo diverso da quello locale, tanto che in alcuni fiumi il ceppo danubiano attualmente è prevalente. Per discriminare i due ceppi è stata condotta l’analisi delle sequenze del DNA mitocondriale di un frammento di 394bp della regione di controllo e di uno di 363bp della regione del gene del citocromo b. Nell’ arco di tre anni sono stati analizzati esemplari provenienti dal Bacino dell’Isonzo (5), del Tagliamento (34), del Meduna-Cellina (14) e del Livenza (15). In questo studio preliminare, dai risultati ottenuti, il bacino dove il ceppo padano è risultato predominante è il Livenza a seguire il Tagliamento e il Cellina-Meduna. L’Isonzo, con un numero peraltro troppo esiguo di esemplari analizzati, risulta comunque avere una netta prevalenza del ceppo danubiano. Il progetto dovrà proseguire con l’analisi di marcatori nucleari microsatellitari da affiancare all’analisi mitocondriale e con la marchiatura dei singoli esemplari da avviare all’allevamento, per identificazione precisa del ceppo nostrano.
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