La prima rappresentazione ibseniana in Italia ha luogo nel 1889 con una dimenticata recita di Una casa di bambola, interpretata a Torino da Emilia Aliprandi. Due anni più tardi, Eleonora Duse recita a Milano lo stesso dramma, dando avvio a un vivacissimo dibattito critico attorno all’autore norvegese. Tale dibattito trova terreno fertile soprattutto in ambito triestino dove, a fine Ottocento, non solo i lavori di Ibsen sono rappresentati con grande frequenza, ma numerosi intellettuali si confrontano con l’opera del norvegese. Tra loro Silvio Benco, Scipio Slataper e Alberto Boccardi. Romanziere, saggista e drammaturgo, Boccardi è oggi pressoché dimenticato, tuttavia fu il primo, in Italia, a scrivere un articolato saggio su Ibsen, dal titolo La donna nell’opera di Henrik Ibsen. Lo scritto, pubblicato a Trieste nel 1893, presenta un’ampia e interessante analisi dei lavori del drammaturgo, evidenziando soprattutto l’importanza rivestita dalle donne e il nuovo modo di tratteggiare e analizzare il personaggio femminile. The premiere of Ibsen in Italy takes place in 1889 with a forgotten performance of A doll house, interpreted in Turin by Emilia Aliprandi. Two years later, Eleonora Duse plays in Milan the same drama, ushering a critical debate around Norwegian author. This debate takes place especially in Trieste where, in the late Nineteenth century, not only the works of Ibsen are presented with great frequency, but many intellectuals are studying the work of the Norwegian. Among them Silvio Benco, Scipio Slataper and Alberto Boccardi. Novelist, essayist and playwright, Boccardi is now almost forgotten, but it was the first, in Italy, to write an essay on Ibsen, entitled The women in the work of Henrik Ibsen. The paper, published in Trieste in 1893, has a wide and interesting analysis of the playwright’s works, especially emphasizing the importance of women and the new way to analyze the female character.

Uno studioso di Ibsen poco noto: Alberto Boccardi

QUAZZOLO, PAOLO
2015-01-01

Abstract

La prima rappresentazione ibseniana in Italia ha luogo nel 1889 con una dimenticata recita di Una casa di bambola, interpretata a Torino da Emilia Aliprandi. Due anni più tardi, Eleonora Duse recita a Milano lo stesso dramma, dando avvio a un vivacissimo dibattito critico attorno all’autore norvegese. Tale dibattito trova terreno fertile soprattutto in ambito triestino dove, a fine Ottocento, non solo i lavori di Ibsen sono rappresentati con grande frequenza, ma numerosi intellettuali si confrontano con l’opera del norvegese. Tra loro Silvio Benco, Scipio Slataper e Alberto Boccardi. Romanziere, saggista e drammaturgo, Boccardi è oggi pressoché dimenticato, tuttavia fu il primo, in Italia, a scrivere un articolato saggio su Ibsen, dal titolo La donna nell’opera di Henrik Ibsen. Lo scritto, pubblicato a Trieste nel 1893, presenta un’ampia e interessante analisi dei lavori del drammaturgo, evidenziando soprattutto l’importanza rivestita dalle donne e il nuovo modo di tratteggiare e analizzare il personaggio femminile. The premiere of Ibsen in Italy takes place in 1889 with a forgotten performance of A doll house, interpreted in Turin by Emilia Aliprandi. Two years later, Eleonora Duse plays in Milan the same drama, ushering a critical debate around Norwegian author. This debate takes place especially in Trieste where, in the late Nineteenth century, not only the works of Ibsen are presented with great frequency, but many intellectuals are studying the work of the Norwegian. Among them Silvio Benco, Scipio Slataper and Alberto Boccardi. Novelist, essayist and playwright, Boccardi is now almost forgotten, but it was the first, in Italy, to write an essay on Ibsen, entitled The women in the work of Henrik Ibsen. The paper, published in Trieste in 1893, has a wide and interesting analysis of the playwright’s works, especially emphasizing the importance of women and the new way to analyze the female character.
2015
http://www.rivistasinestesie.it/dicembre2015
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