Questo ricerca si propone come analisi delle principali modificazioni territoriali avvenute in Istria partendo dai primi documenti microareali della cartografia storica commissionata, soprattutto, dalla Serenissima per il controllo del territorio e si prefigge, partendo da questo caso studio, di inquadrare le linee generali di una corretta pianificazione e progettazione che deve sempre riferirsi ad una conoscenza approfondita sia a livello fisico che ambientale, ma anche storico. A tale proposito ci si è rifatti anche agli studiosi del passato che avevano indagato tali aree con precisione anticipando, spesso, nelle loro speculazioni la spiegazione di molti fenomeni. Si è cercato di mettere in evidenza anche alcune possibili vie per un ulteriore decollo economico della regione istriana attraverso lo sfruttamento di potenziali grandi risorse ancora scarsamente utilizzate come le ampie spazialità dei terreni di bonifica atti per lo sfruttamento agricolo. Nell’ultima parte è stato individuato e valutato il fenomeno turistico che per la sua rilevanza in termini numerici rappresenta un enorme introito economico, ma costituisce, anche, un serio problema per l’approvvigionamento idrico e per il consumo del suolo, tanto che dovrebbe essere studiato un modello di turismo più sostenibile, che, oltretutto, valorizzi maggiormente i beni culturali storico-artistici e paesaggistici anche delle zone più interne rispetto alla linea di costa.

LA PENISOLA ISTRIANA. MODIFICAZIONI ED EVOLUZIONI NEI PROCESSI DI GESTIONE TERRITORIALE: DALLA CARTOGRAFIA STORICA ALL’INDUSTRIA DEL TURISMO.

ROSSIT, CLAUDIO
2015-01-01

Abstract

Questo ricerca si propone come analisi delle principali modificazioni territoriali avvenute in Istria partendo dai primi documenti microareali della cartografia storica commissionata, soprattutto, dalla Serenissima per il controllo del territorio e si prefigge, partendo da questo caso studio, di inquadrare le linee generali di una corretta pianificazione e progettazione che deve sempre riferirsi ad una conoscenza approfondita sia a livello fisico che ambientale, ma anche storico. A tale proposito ci si è rifatti anche agli studiosi del passato che avevano indagato tali aree con precisione anticipando, spesso, nelle loro speculazioni la spiegazione di molti fenomeni. Si è cercato di mettere in evidenza anche alcune possibili vie per un ulteriore decollo economico della regione istriana attraverso lo sfruttamento di potenziali grandi risorse ancora scarsamente utilizzate come le ampie spazialità dei terreni di bonifica atti per lo sfruttamento agricolo. Nell’ultima parte è stato individuato e valutato il fenomeno turistico che per la sua rilevanza in termini numerici rappresenta un enorme introito economico, ma costituisce, anche, un serio problema per l’approvvigionamento idrico e per il consumo del suolo, tanto che dovrebbe essere studiato un modello di turismo più sostenibile, che, oltretutto, valorizzi maggiormente i beni culturali storico-artistici e paesaggistici anche delle zone più interne rispetto alla linea di costa.
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