Nelle ultime decadi, molti sforzi sono stati spesi, a molteplici livelli e in forme variegate, per integrare il diritto privato dei paesi europei. Il successo di tali iniziative è stato finora limitato. Le divergenze fra sistemi privatistici europei permangono marcate, e il loro diradarsi non pare profilarsi all’orizzonte. Fra i motivi alla base del fallimento dei progetti d’integrazione, si deve annoverare anche l’ingenuità con la quale una gran parte di quei progetti ha mancato di ascoltare le lezioni che Cappelletti aveva loro offerto. Scopo del presente articolo è di esplorare i principali suggerimenti che gli studiosi e gli aspiranti armonizzatori del diritto privato europeo potrebbero trarre dagli studi di Cappelletti dedicati all’integrazione attraverso il diritto. Il riferimento va ai rilievi di Cappelletti sulla natura dinamica e storica del fenomeno giuridico, sulla necessità di rispettare le diversità e di non negligere le ingiustizie sociali, nonché sul dovere del giurista (specie se comparatista) di dedicarsi a una ricerca ‘applicata’ e interdisciplinare.

L'Europa e il diritto privato

INFANTINO, MARTA
2016-01-01

Abstract

Nelle ultime decadi, molti sforzi sono stati spesi, a molteplici livelli e in forme variegate, per integrare il diritto privato dei paesi europei. Il successo di tali iniziative è stato finora limitato. Le divergenze fra sistemi privatistici europei permangono marcate, e il loro diradarsi non pare profilarsi all’orizzonte. Fra i motivi alla base del fallimento dei progetti d’integrazione, si deve annoverare anche l’ingenuità con la quale una gran parte di quei progetti ha mancato di ascoltare le lezioni che Cappelletti aveva loro offerto. Scopo del presente articolo è di esplorare i principali suggerimenti che gli studiosi e gli aspiranti armonizzatori del diritto privato europeo potrebbero trarre dagli studi di Cappelletti dedicati all’integrazione attraverso il diritto. Il riferimento va ai rilievi di Cappelletti sulla natura dinamica e storica del fenomeno giuridico, sulla necessità di rispettare le diversità e di non negligere le ingiustizie sociali, nonché sul dovere del giurista (specie se comparatista) di dedicarsi a una ricerca ‘applicata’ e interdisciplinare.
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