Quest’articolo prende in considerazione l’ampio dibattito teorico sulla traduzione teatrale negli ultimi trent’anni e analizza alcuni concetti, quali performabilità, interculturalità e ‘performatività’. La ‘performatività’ porta a considerare la traduzione teatrale come ‘intenzionalità alla scena’ nella sua accezione più ampia e mostra come il ruolo odierno del traduttore sia divenuto, in alcuni casi, quello di un vero e proprio promotore culturale. Anche l’equilibrio fra autorialità dell’originale e resa traduttiva cambia profondamente. Le due diverse traduzioni di 'Non si paga! Non si paga!', quella di Ron Jenkins, 'We Won’t Pay! We Won’t Pay!' (1999), e quella più recente di Joseph Farrell, 'Low Pay? Don’t Pay!' (2010), vogliono mostrare come la prima sia emblematica in una certa ‘intenzionalità alla scena’, mentre la seconda presenti in modo più evidente il rapporto fra testo originale e traduttore. Infine, viene presa in considerazione una breve rassegna critica delle due messe in scena per mostrare come la ricezione da parte del pubblico possa avere esiti diversi da quelli sperati dai traduttori.
Performabilità, interculturalità, ‘performatività’. L’esempio di Non si paga! Non si paga!
RANDACCIO, MONICA
2016-01-01
Abstract
Quest’articolo prende in considerazione l’ampio dibattito teorico sulla traduzione teatrale negli ultimi trent’anni e analizza alcuni concetti, quali performabilità, interculturalità e ‘performatività’. La ‘performatività’ porta a considerare la traduzione teatrale come ‘intenzionalità alla scena’ nella sua accezione più ampia e mostra come il ruolo odierno del traduttore sia divenuto, in alcuni casi, quello di un vero e proprio promotore culturale. Anche l’equilibrio fra autorialità dell’originale e resa traduttiva cambia profondamente. Le due diverse traduzioni di 'Non si paga! Non si paga!', quella di Ron Jenkins, 'We Won’t Pay! We Won’t Pay!' (1999), e quella più recente di Joseph Farrell, 'Low Pay? Don’t Pay!' (2010), vogliono mostrare come la prima sia emblematica in una certa ‘intenzionalità alla scena’, mentre la seconda presenti in modo più evidente il rapporto fra testo originale e traduttore. Infine, viene presa in considerazione una breve rassegna critica delle due messe in scena per mostrare come la ricezione da parte del pubblico possa avere esiti diversi da quelli sperati dai traduttori.File | Dimensione | Formato | |
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