La malattia celiaca (CD) è una condizione permanente di sensibilità al glutine che porta ad un danno all’intestino tenue con conseguente malassorbimento di nutrienti ed infiammazione della mucosa intestinale. Il mancato assorbimento di nutrienti e la mucosa intestinale infiammata possono indurre un disturbo generale dell'immunità mucosale che può portare allo sviluppo di malattie autoimmuni che coinvolgono altri organi ed apparati ed in alcuni casi possono favorire l’insorgenza di linfomi. Questa malattia si sviluppa esclusivamente nei soggetti che presentano un complesso maggiore di istocompatibilità (HLA) di classe II con aplotipo DQ2/DQ8 e dopo esposizione a cibi contenenti glutine. Questa è una condizione necessaria ma non sufficiente allo sviluppo della malattia, infatti circa il 24% dei soggetti sani presentano HLA-DQ2 e il 15% HLA-DQ8. Gli studi sulla celiachia degli ultimi vent’anni, hanno focalizzato l’attenzione della comunità scientifica sulla genetica e sul ruolo della risposta immunitaria adattativa indotta nell’organismo in seguito all’assunzione del glutine nei pazienti CD. Il modello attuale della celiachia, derivato da questi studi, è in grado di spiegare molti aspetti della CD ma non è completo, non è infatti ancora in grado di chiarire perché molte persone geneticamente predisposte non sviluppano mai la malattia Fino alla prima metà degli anno ’90 sono state raccolte prove che inducono a sospettare un ruolo diretto del glutine nell’insorgenza della CD. La Teoria lectinica ipotizza un’attività citotossica della gliadina indipendente dal sistema immunitario adattativo. In questo campo d’indagine si inserisce il lavoro discusso in questa tesi. Gli esperimenti condotti sui monociti e sulla linea di enterociti FHs74Int hanno dimostrato che il glutine digerito ha un effetto lectinico, svolge un’azione diretta nell’attivazione dei monociti e le cellule dell’epitelio che ricoprono l’intestino si contraggono in maniera transiente rendendo probabilmente più permeabile l’intestino al passaggio di molecole come il DPT-G stesso. Non sono state individuate differenze significative nella risposta all’esposizione al glutine tra soggetti CD e controlli sani. L’unica differenza riscontrata è una minor produzione di TNFα nei soggetti CD esposti al glutine. Ipotizziamo che questa differenza sia da attribuirsi ad una stimolazione cronica da parte dei peptidi tossici della gliadina, ipotizziamo inoltre che la ridotta risposta immunitaria innata possa portare ad una maggior disponibilità di peptidi di gliadina nel sottomucosa in grado di attivare la risposta immunitaria adattativa. Questa tesi ha avuto come obiettivo l’ampliamento delle conoscenze sulla patogenesi della CD ma i risultati qui esposti hanno permesso di chiarire ulteriormente il ruolo del glutine non solo nei celiaci ma nell’intera popolazione. Il glutine ha dimostrato avere una tossicità sulle cellule ed essere riconosciuto come un patogeno dal sistema immunitario innato.

Ruolo dell’immunità innata nella malattia celiaca / Vuch, Josef. - (2016 Mar 07).

Ruolo dell’immunità innata nella malattia celiaca

VUCH, JOSEF
2016-03-07

Abstract

La malattia celiaca (CD) è una condizione permanente di sensibilità al glutine che porta ad un danno all’intestino tenue con conseguente malassorbimento di nutrienti ed infiammazione della mucosa intestinale. Il mancato assorbimento di nutrienti e la mucosa intestinale infiammata possono indurre un disturbo generale dell'immunità mucosale che può portare allo sviluppo di malattie autoimmuni che coinvolgono altri organi ed apparati ed in alcuni casi possono favorire l’insorgenza di linfomi. Questa malattia si sviluppa esclusivamente nei soggetti che presentano un complesso maggiore di istocompatibilità (HLA) di classe II con aplotipo DQ2/DQ8 e dopo esposizione a cibi contenenti glutine. Questa è una condizione necessaria ma non sufficiente allo sviluppo della malattia, infatti circa il 24% dei soggetti sani presentano HLA-DQ2 e il 15% HLA-DQ8. Gli studi sulla celiachia degli ultimi vent’anni, hanno focalizzato l’attenzione della comunità scientifica sulla genetica e sul ruolo della risposta immunitaria adattativa indotta nell’organismo in seguito all’assunzione del glutine nei pazienti CD. Il modello attuale della celiachia, derivato da questi studi, è in grado di spiegare molti aspetti della CD ma non è completo, non è infatti ancora in grado di chiarire perché molte persone geneticamente predisposte non sviluppano mai la malattia Fino alla prima metà degli anno ’90 sono state raccolte prove che inducono a sospettare un ruolo diretto del glutine nell’insorgenza della CD. La Teoria lectinica ipotizza un’attività citotossica della gliadina indipendente dal sistema immunitario adattativo. In questo campo d’indagine si inserisce il lavoro discusso in questa tesi. Gli esperimenti condotti sui monociti e sulla linea di enterociti FHs74Int hanno dimostrato che il glutine digerito ha un effetto lectinico, svolge un’azione diretta nell’attivazione dei monociti e le cellule dell’epitelio che ricoprono l’intestino si contraggono in maniera transiente rendendo probabilmente più permeabile l’intestino al passaggio di molecole come il DPT-G stesso. Non sono state individuate differenze significative nella risposta all’esposizione al glutine tra soggetti CD e controlli sani. L’unica differenza riscontrata è una minor produzione di TNFα nei soggetti CD esposti al glutine. Ipotizziamo che questa differenza sia da attribuirsi ad una stimolazione cronica da parte dei peptidi tossici della gliadina, ipotizziamo inoltre che la ridotta risposta immunitaria innata possa portare ad una maggior disponibilità di peptidi di gliadina nel sottomucosa in grado di attivare la risposta immunitaria adattativa. Questa tesi ha avuto come obiettivo l’ampliamento delle conoscenze sulla patogenesi della CD ma i risultati qui esposti hanno permesso di chiarire ulteriormente il ruolo del glutine non solo nei celiaci ma nell’intera popolazione. Il glutine ha dimostrato avere una tossicità sulle cellule ed essere riconosciuto come un patogeno dal sistema immunitario innato.
7-mar-2016
CROVELLA, SERGIO
28
2014/2015
Settore MED/03 - Genetica Medica
Università degli Studi di Trieste
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