Il Telerilevamento per il controllo della superficie terrestre è una tecnologia ormai consolidata ed apprezzata. Prima del 1960, il termine veniva generalmente associato all’analisi di fotografie aeree. Dal lancio del satellite sovietico Sputnik (1958), l’evoluzione tecnica dei sensori a bordo di satelliti artificiali ha di fatto legato la disciplina a questi ultimi, che sono in grado di coprire aree di maggior estensione con una periodicità regolare. Parallelamente, il progresso dei metodi informatici di registrazione (Database relazionali) e di trattamento delle scene satellitari (attraverso i Sistemi di Informazione Geografica), ha ulteriormente promosso la metodologia. La capacità di fornire informazioni biofisiche fondamentali quali altezza e profondità, biomassa, temperatura, opacità della colonna d’aria, contenuto di umidità (nell’aria e nel suolo), ha da sempre legato tale disciplina a tematiche di carattere ambientale. Oggi le informazioni derivate dal Telerilevamento, insieme ai rilievi tradizionali “in situ”, sono basilari per la modellizzazione di numerosi processi naturali e degli impatti che l’uomo produce su di essi. Si parla a tal riguardo del Telerilevamento come mezzo per studiare il ‘sistema Terra’ (Remote sensing of Earth System Science). Il Telerilevamento è tuttavia in continua evoluzione per quanto riguarda i metodi e le tecniche. Ciò è dovuto a due principali fattori: in primis al progresso delle applicazioni software che elaborano i dati telerilevati; in secundis, alla progressiva liberalizzazione dei dati satellitari (soprattutto quelli a media risoluzione spaziale), oggi disponibili su scala globale. Non va inoltre dimenticata la sempre maggior disponibilità delle versioni open source dei software dedicati, ormai per molti versi a livello di quelli commerciali in termini di efficienza e varietà di funzioni. Il contributo indaga come i fattori su esposti abbiano impattato i metodi di trattamento delle immagini. Sono state infatti abbandonate molte delle pre–elaborazioni delle scene da satellite, che solo una decina di anni addietro erano necessarie.
Telerilevamento per lo studio geografico
Andrea Favretto
2018-01-01
Abstract
Il Telerilevamento per il controllo della superficie terrestre è una tecnologia ormai consolidata ed apprezzata. Prima del 1960, il termine veniva generalmente associato all’analisi di fotografie aeree. Dal lancio del satellite sovietico Sputnik (1958), l’evoluzione tecnica dei sensori a bordo di satelliti artificiali ha di fatto legato la disciplina a questi ultimi, che sono in grado di coprire aree di maggior estensione con una periodicità regolare. Parallelamente, il progresso dei metodi informatici di registrazione (Database relazionali) e di trattamento delle scene satellitari (attraverso i Sistemi di Informazione Geografica), ha ulteriormente promosso la metodologia. La capacità di fornire informazioni biofisiche fondamentali quali altezza e profondità, biomassa, temperatura, opacità della colonna d’aria, contenuto di umidità (nell’aria e nel suolo), ha da sempre legato tale disciplina a tematiche di carattere ambientale. Oggi le informazioni derivate dal Telerilevamento, insieme ai rilievi tradizionali “in situ”, sono basilari per la modellizzazione di numerosi processi naturali e degli impatti che l’uomo produce su di essi. Si parla a tal riguardo del Telerilevamento come mezzo per studiare il ‘sistema Terra’ (Remote sensing of Earth System Science). Il Telerilevamento è tuttavia in continua evoluzione per quanto riguarda i metodi e le tecniche. Ciò è dovuto a due principali fattori: in primis al progresso delle applicazioni software che elaborano i dati telerilevati; in secundis, alla progressiva liberalizzazione dei dati satellitari (soprattutto quelli a media risoluzione spaziale), oggi disponibili su scala globale. Non va inoltre dimenticata la sempre maggior disponibilità delle versioni open source dei software dedicati, ormai per molti versi a livello di quelli commerciali in termini di efficienza e varietà di funzioni. Il contributo indaga come i fattori su esposti abbiano impattato i metodi di trattamento delle immagini. Sono state infatti abbandonate molte delle pre–elaborazioni delle scene da satellite, che solo una decina di anni addietro erano necessarie.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
fav_giubileo.pdf
Accesso chiuso
Descrizione: articolo principale
Tipologia:
Documento in Versione Editoriale
Licenza:
Copyright Editore
Dimensione
239.6 kB
Formato
Adobe PDF
|
239.6 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
Pubblicazioni consigliate
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.