Il progetto di Piacentini per la Città universitaria di Rio de Janeiro (1935-1938) nasce dalla richiesta del governo brasiliano di costruire un’opera da elevare a icona del regime autoritario di Vargas. Esso si trasforma nel tentativo del governo fascista e di Piacentini di esportare oltremare un modello architettonico, simbolo di potenza di una cultura superiore e civilizzatrice. Il tentativo di Piacentini entra in competizione con un’analoga proposta di Le Corbusier, pure coinvolto dal governo brasiliano. Due tendenze architettoniche diverse, ma entrambe espressioni di culture inclusive, di missioni di “civiltà”, si confrontano. Nell’agosto 1935, a pochi mesi dall’inaugurazione della Città universitaria di Roma, Piacentini si reca a Rio de Janeiro, con l’incarico di progettare l’Università. Un anno dopo, nel luglio del 1936, giunge a Rio de Janeiro pure Le Corbusier, che ha ricevuto lo stesso invito. Ma le proposte dell’architetto svizzero vengono bocciate e l’incarico è affidato al solo Piacentini. Impegnato all’E42, nel settembre 1937 l’accademico invia Morpurgo a Rio. L’elaborazione finale del progetto viene però fatta a Roma sotto la guida di Piacentini nella primavera del 1938. Approvato dalle autorità brasiliane, nel dicembre 1938 il progetto è esposto all’Exposição do Estado Novo di Rio. Esclusi i progettisti dalla direzione dei lavori, l’esecuzione del progetto ben presto si arena per mancanza di fondi. Poi, la guerra, il mutato scenario internazionale, la deposizione di Vargas ne rendono anacronistica l’attuazione.
Titolo: | Un "faro della civiltà latina": la Città Universitaria di Rio de Janeiro di Piacentini e Morpurgo. 1935-1946 |
Autori: | |
Data di pubblicazione: | 2018 |
Stato di pubblicazione: | Pubblicato |
Rivista: | |
Abstract: | Il progetto di Piacentini per la Città universitaria di Rio de Janeiro (1935-1938) nasce dalla richiesta del governo brasiliano di costruire un’opera da elevare a icona del regime autoritario di Vargas. Esso si trasforma nel tentativo del governo fascista e di Piacentini di esportare oltremare un modello architettonico, simbolo di potenza di una cultura superiore e civilizzatrice. Il tentativo di Piacentini entra in competizione con un’analoga proposta di Le Corbusier, pure coinvolto dal governo brasiliano. Due tendenze architettoniche diverse, ma entrambe espressioni di culture inclusive, di missioni di “civiltà”, si confrontano. Nell’agosto 1935, a pochi mesi dall’inaugurazione della Città universitaria di Roma, Piacentini si reca a Rio de Janeiro, con l’incarico di progettare l’Università. Un anno dopo, nel luglio del 1936, giunge a Rio de Janeiro pure Le Corbusier, che ha ricevuto lo stesso invito. Ma le proposte dell’architetto svizzero vengono bocciate e l’incarico è affidato al solo Piacentini. Impegnato all’E42, nel settembre 1937 l’accademico invia Morpurgo a Rio. L’elaborazione finale del progetto viene però fatta a Roma sotto la guida di Piacentini nella primavera del 1938. Approvato dalle autorità brasiliane, nel dicembre 1938 il progetto è esposto all’Exposição do Estado Novo di Rio. Esclusi i progettisti dalla direzione dei lavori, l’esecuzione del progetto ben presto si arena per mancanza di fondi. Poi, la guerra, il mutato scenario internazionale, la deposizione di Vargas ne rendono anacronistica l’attuazione. |
Handle: | http://hdl.handle.net/11368/2928348 |
Appare nelle tipologie: | 1.1 Articolo in Rivista |
File in questo prodotto:
File | Descrizione | Tipologia | Licenza | |
---|---|---|---|---|
Un faro della civiltà.pdf | Documento in Versione Editoriale | Copyright Editore | Administrator Richiedi una copia |