L’autore esamina il ruolo che i termini animus e corpus hanno avuto nello sviluppo della nozione di possesso. Dai testi più significativi della giurisprudenza romana si delinea un percorso che, fino a Paolo, appare segnato da una sostanziale continuità: l’acquisto del possesso tramite l’animus non è ammesso (nonostante alcuni tentativi da parte di esponenti della scuola proculiana), mentre è concessa, relativamente ai beni immobili, la conservazione animo, dove animus indica l’intenzione del soggetto di non abbandonare il fondo dal quale si è allontanato, ma di farvi ritorno. Con Paolo si assiste ad un profondo cambiamento: animus e corpus diventano, da modalità alternative di esercizio del possesso, elementi costitutivi del possesso medesimo.
Possessio, animus e corpus
Paolo Ferretti
2019-01-01
Abstract
L’autore esamina il ruolo che i termini animus e corpus hanno avuto nello sviluppo della nozione di possesso. Dai testi più significativi della giurisprudenza romana si delinea un percorso che, fino a Paolo, appare segnato da una sostanziale continuità: l’acquisto del possesso tramite l’animus non è ammesso (nonostante alcuni tentativi da parte di esponenti della scuola proculiana), mentre è concessa, relativamente ai beni immobili, la conservazione animo, dove animus indica l’intenzione del soggetto di non abbandonare il fondo dal quale si è allontanato, ma di farvi ritorno. Con Paolo si assiste ad un profondo cambiamento: animus e corpus diventano, da modalità alternative di esercizio del possesso, elementi costitutivi del possesso medesimo.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
2019 FHI.pdf
accesso aperto
Tipologia:
Documento in Versione Editoriale
Licenza:
Creative commons
Dimensione
23.61 MB
Formato
Adobe PDF
|
23.61 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
Pubblicazioni consigliate
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.