Questo saggio parte dalla constatazione che il racconto seriale televisivo sta vivendo una stagione di ibridismi a vari livelli: dalle declinazioni della formularità narrativa, alle distinzioni di genere, dalle differenze tra messa in scena televisiva e cinematografica, al manicheismo che usava distinguere buoni e cattivi, fino alla distinzione tra dominio della produzione e della ricezione nel circuito comunicativo. In questo lavoro di ricerca particolare attenzione viene dedicata al ruolo, per molti versi pivotale, che la fantascienza ha rivestito (e sta rivestendo) in questi processi. La serie X-Files (creata da Chris Carter, 1993-2002, 2016), con la sua dualità di sotto-trame e di punti di vista, con la sua incessante riproposizione di un’ambiguità ontologica ed epistemologica del mondo finzionale e del racconto, ha non solo costituito un'eccezionale esemplificazione di questi cambiamenti, ma anche svolto una sua particolare sizigia tra immaginario collettivo e paradigma di realtà contemporaneo, tra narrazione catodica e mito, tra verità e paranoia complottista. Il saggio offre una riflessione su questi processi coprendo un arco temporale che va dagli anni Ottanta ai Duemiladieci, e muovendosi in tre ambiti di analisi: testuale (generi e tecniche del racconto nella serialità di oggi), tecnologico e industriale (nuove possibilità del medium), comunicativo (la natura del testo televisivo e della sua ricezione all'epoca della trans-medialità e della ri-mediazione). Considerate nel loro insieme queste tre sfere di riflessione suggeriscono una periodizzazione, e permettono di interrogare il significato profondo di ciò che oggi va sotto il nome di “serialità televisiva”. / This article argues that serialized narratives on the small screen are undergoing, in recent years, a phase of increasing hybridism on many levels, as regards serialization formulas (e.g. serial vs series); the differences that used to distinguish mise en scène on the small and the big screen; the Manicheism according to which stories used to be populated by heroes and villains; and the production and reception as distinctive phases of media communication, increasingly characterized by new forms of interaction between networks and creators, and their audiences. Furthermore, this research traces the distinct contribution that science fiction has brought and is bringing to these ongoing hybridization processes, a role exemplary embodied by X-Files (created by Chris Carter, 1993-2002, 2016). With its duality of plot lines and points of view, X-Files embeds ontological ambiguities and epistemological uncertainties in its narrative invention, aptly exemplifying the main changes that television series underwent between the 1990s and the 2010s, and tapping into central currents of the contemporary collective imagery. The comprehensive analysis of these processes offered by this article covers the decades between the late 1980s and the 2010s, and can be outlined around three main spheres: textual (genres and techniques of serialized narratives); technical and industrial (new possibilities available to the medium thanks to innovations in production and distribution); communicative (the television text and its reception in the age of trans-media storytelling and re-mediation). The concurrent reflections on these levels allows to suggest possible periodizations in recent television history, and to call into question what we mean by 'television series' today.
Television is Out There: Serialità e Sizigia
Iannuzzi G
2016-01-01
Abstract
Questo saggio parte dalla constatazione che il racconto seriale televisivo sta vivendo una stagione di ibridismi a vari livelli: dalle declinazioni della formularità narrativa, alle distinzioni di genere, dalle differenze tra messa in scena televisiva e cinematografica, al manicheismo che usava distinguere buoni e cattivi, fino alla distinzione tra dominio della produzione e della ricezione nel circuito comunicativo. In questo lavoro di ricerca particolare attenzione viene dedicata al ruolo, per molti versi pivotale, che la fantascienza ha rivestito (e sta rivestendo) in questi processi. La serie X-Files (creata da Chris Carter, 1993-2002, 2016), con la sua dualità di sotto-trame e di punti di vista, con la sua incessante riproposizione di un’ambiguità ontologica ed epistemologica del mondo finzionale e del racconto, ha non solo costituito un'eccezionale esemplificazione di questi cambiamenti, ma anche svolto una sua particolare sizigia tra immaginario collettivo e paradigma di realtà contemporaneo, tra narrazione catodica e mito, tra verità e paranoia complottista. Il saggio offre una riflessione su questi processi coprendo un arco temporale che va dagli anni Ottanta ai Duemiladieci, e muovendosi in tre ambiti di analisi: testuale (generi e tecniche del racconto nella serialità di oggi), tecnologico e industriale (nuove possibilità del medium), comunicativo (la natura del testo televisivo e della sua ricezione all'epoca della trans-medialità e della ri-mediazione). Considerate nel loro insieme queste tre sfere di riflessione suggeriscono una periodizzazione, e permettono di interrogare il significato profondo di ciò che oggi va sotto il nome di “serialità televisiva”. / This article argues that serialized narratives on the small screen are undergoing, in recent years, a phase of increasing hybridism on many levels, as regards serialization formulas (e.g. serial vs series); the differences that used to distinguish mise en scène on the small and the big screen; the Manicheism according to which stories used to be populated by heroes and villains; and the production and reception as distinctive phases of media communication, increasingly characterized by new forms of interaction between networks and creators, and their audiences. Furthermore, this research traces the distinct contribution that science fiction has brought and is bringing to these ongoing hybridization processes, a role exemplary embodied by X-Files (created by Chris Carter, 1993-2002, 2016). With its duality of plot lines and points of view, X-Files embeds ontological ambiguities and epistemological uncertainties in its narrative invention, aptly exemplifying the main changes that television series underwent between the 1990s and the 2010s, and tapping into central currents of the contemporary collective imagery. The comprehensive analysis of these processes offered by this article covers the decades between the late 1980s and the 2010s, and can be outlined around three main spheres: textual (genres and techniques of serialized narratives); technical and industrial (new possibilities available to the medium thanks to innovations in production and distribution); communicative (the television text and its reception in the age of trans-media storytelling and re-mediation). The concurrent reflections on these levels allows to suggest possible periodizations in recent television history, and to call into question what we mean by 'television series' today.Pubblicazioni consigliate
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