Al centro del saggio vi è un'analisi critica del doppiaggio italiano di Star Trek. The Original Series, andata in onda negli USA tra 1966 e 1969 e giunta in Italia nel 1979. L'analisi del doppiaggio affronta il problema della traduzione in senso ampiamente culturale (sulla scorta di studi come quelli di Even-Zohar e Venuti), adoperando il caso di una delle serie fantascientifiche più famose nella storia del medium televisivo per esemplificare più ampie dinamiche traduttive della fantascienza statunitense in Italia, nonché il difficile rapporto - nel contesto culturale italiano - tra cultura umanistica e scientifica (si vedano su questo i contributi di Pierpaolo Antonello), a cui si può ricondurre il fenomeno di semplificazione e livellamento verso il basso del gergo tecno-scientifico che ha caratterizzato le prime traduzioni della serie. Il generale depotenziamento della sfera linguistico-lessicale tecnico-scientifica, tanto più rimarchevole vista l'importanza del linguaggio nella costruzione dell'identità e della fortuna della serie originale, si può far risalire in parte a un'idea di pubblico culturalmente più impreparato dell'omologo statunitense, in parte a una più generale trascuratezza nei processi produttivi dell'emittente e della cooperativa di doppiaggio coinvolte (TMC e ADC), entrambi sintomi di una visione del prodotto culturale televisivo in termini di mero consumo, tipica di un'epoca che precedeva la 'new golden age' della televisione americana, e forse non ancora estranea al contesto italiano corrente (come hanno dimostrato, per altri casi, ricerche come quelle di Buonomo, Izzo e Scarpino, Ranzato). Il caso di studio è contestualizzato da alcuni cenni iniziali sul più ampio tema della traduzione delle serie televisive fantascientifiche americane in Italia tra anni Cinquanta e Settanta, e completato da una ricognizione delle prime fortune della serie a cavallo di diversi media nella penisola. Star Trek, al centro di un franchise tra i più redditizi del pianeta e di uno dei fandom più organizzati e creativi (di cui si è occupato anche Henry Jenkins a più riprese), giunse in Italia negli anni Settanta anche con novellizzazioni e prodotti derivati. Il fandom nostrano si organizzò precocemente e, dimostrando una capacità di iniziativa e preparazione culturale non comuni, protestò per la scarsa qualità dei primi doppiaggi e ottenne la supervisione di molte traduzioni seguenti. / This essay consists of a critical analysis of the Italian dubbing of Star Trek. The Original Series (1966-1969), which was partially translated and aired in Italy between 1979 and 1981. The study of the dubbing is approached considering translation as a complex cultural phenomenon (drawing on studies such as Even-Zohar and Venuti's), and using the case of Star Trek also as an example of broader phenomena and dynamics, namely the presence of American science fiction series on Italian television, and the difficult relationship in Italy between humanistic and scientific cultures (here, Pierpaolo Antonello's contributions are the milestones), to which the essay attributes the noticeable simplification and flattening the techno-scientific language in the translation of the Star Trek episodes under consideration. This general tendency to simplify (and even remove) technical and scientific terminology in the Italian version can be explained by two main factors: the idea that Italian viewers are less well educated scientifically than Americans, and limited investment (in terms of both financial and professional resources), on the part of the TV channel and dubbing company (TMC and ADC). Both these aspects reveal a perception of a television series as merely a commodity product, typical of the years preceding the current new golden age of American series, but still not unknown in contemporary Italy (as has been shown in other cases, by studies such those by Buonomo, Izzo and Scarpino, and Ranzato). The analysis of the Italian dubbing of Star Trek is accompanied by a preliminary overview of the translation and airing of American science fiction series in Italy between the 1950s and the 1970s, and by a survey of the fortunes of these series across different media over the same period. Star Trek, at the center of one the biggest and most profitable contemporary cultural franchises, and one of the most well organized fandoms (studied also by Henry Jenkins on more than one occasion), arrived in Italy too with its novelizations and derivative products. The Italian fandom proved to be both remarkably devoted and uncommonly well-informed from the cultural and scientific point of view: after protesting loudly about the poor quality of The Original Series dubbing, the Italian Star Trek Club obtained the right to oversee the translations of many of the subsequent series and publications.

«To boldly go where no series has gone before». Star Trek - The Original Series in Italia: il linguaggio della tecno-scienza, il doppiaggio, il fandom

Iannuzzi G
2014-01-01

Abstract

Al centro del saggio vi è un'analisi critica del doppiaggio italiano di Star Trek. The Original Series, andata in onda negli USA tra 1966 e 1969 e giunta in Italia nel 1979. L'analisi del doppiaggio affronta il problema della traduzione in senso ampiamente culturale (sulla scorta di studi come quelli di Even-Zohar e Venuti), adoperando il caso di una delle serie fantascientifiche più famose nella storia del medium televisivo per esemplificare più ampie dinamiche traduttive della fantascienza statunitense in Italia, nonché il difficile rapporto - nel contesto culturale italiano - tra cultura umanistica e scientifica (si vedano su questo i contributi di Pierpaolo Antonello), a cui si può ricondurre il fenomeno di semplificazione e livellamento verso il basso del gergo tecno-scientifico che ha caratterizzato le prime traduzioni della serie. Il generale depotenziamento della sfera linguistico-lessicale tecnico-scientifica, tanto più rimarchevole vista l'importanza del linguaggio nella costruzione dell'identità e della fortuna della serie originale, si può far risalire in parte a un'idea di pubblico culturalmente più impreparato dell'omologo statunitense, in parte a una più generale trascuratezza nei processi produttivi dell'emittente e della cooperativa di doppiaggio coinvolte (TMC e ADC), entrambi sintomi di una visione del prodotto culturale televisivo in termini di mero consumo, tipica di un'epoca che precedeva la 'new golden age' della televisione americana, e forse non ancora estranea al contesto italiano corrente (come hanno dimostrato, per altri casi, ricerche come quelle di Buonomo, Izzo e Scarpino, Ranzato). Il caso di studio è contestualizzato da alcuni cenni iniziali sul più ampio tema della traduzione delle serie televisive fantascientifiche americane in Italia tra anni Cinquanta e Settanta, e completato da una ricognizione delle prime fortune della serie a cavallo di diversi media nella penisola. Star Trek, al centro di un franchise tra i più redditizi del pianeta e di uno dei fandom più organizzati e creativi (di cui si è occupato anche Henry Jenkins a più riprese), giunse in Italia negli anni Settanta anche con novellizzazioni e prodotti derivati. Il fandom nostrano si organizzò precocemente e, dimostrando una capacità di iniziativa e preparazione culturale non comuni, protestò per la scarsa qualità dei primi doppiaggi e ottenne la supervisione di molte traduzioni seguenti. / This essay consists of a critical analysis of the Italian dubbing of Star Trek. The Original Series (1966-1969), which was partially translated and aired in Italy between 1979 and 1981. The study of the dubbing is approached considering translation as a complex cultural phenomenon (drawing on studies such as Even-Zohar and Venuti's), and using the case of Star Trek also as an example of broader phenomena and dynamics, namely the presence of American science fiction series on Italian television, and the difficult relationship in Italy between humanistic and scientific cultures (here, Pierpaolo Antonello's contributions are the milestones), to which the essay attributes the noticeable simplification and flattening the techno-scientific language in the translation of the Star Trek episodes under consideration. This general tendency to simplify (and even remove) technical and scientific terminology in the Italian version can be explained by two main factors: the idea that Italian viewers are less well educated scientifically than Americans, and limited investment (in terms of both financial and professional resources), on the part of the TV channel and dubbing company (TMC and ADC). Both these aspects reveal a perception of a television series as merely a commodity product, typical of the years preceding the current new golden age of American series, but still not unknown in contemporary Italy (as has been shown in other cases, by studies such those by Buonomo, Izzo and Scarpino, and Ranzato). The analysis of the Italian dubbing of Star Trek is accompanied by a preliminary overview of the translation and airing of American science fiction series in Italy between the 1950s and the 1970s, and by a survey of the fortunes of these series across different media over the same period. Star Trek, at the center of one the biggest and most profitable contemporary cultural franchises, and one of the most well organized fandoms (studied also by Henry Jenkins on more than one occasion), arrived in Italy too with its novelizations and derivative products. The Italian fandom proved to be both remarkably devoted and uncommonly well-informed from the cultural and scientific point of view: after protesting loudly about the poor quality of The Original Series dubbing, the Italian Star Trek Club obtained the right to oversee the translations of many of the subsequent series and publications.
2014
Pubblicato
http://ojs.unica.it/index.php/between/article/view/1343
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