Prendendo spunto dai temi dell’Active, Universal e Inclusive Design, da alcuni anni, il Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell’Università di Trieste sta sviluppando diversi percorsi di ricerca e azione interdisciplinari, orientati alla formulazione di soluzioni spaziali e tecnologiche sui temi dell’‘accessibilità per tutti’. L’intento è sondare concrete possibilità di innovazione degli approcci alla progettazione e alla gestione di spazi pubblici e servizi, attraverso la messa a fuoco di questioni legate alla loro fruibilità in autonomia e sicurezza da parte del più ampio numero di persone, in rapporto alle loro diverse capacità di accesso alle dotazioni urbane. Da tali esperienze emerge la necessità di superare l’approccio settoriale che ancora connota gli strumenti di piano e progetto in materia di accessibilità. Assumere la fruibilità come motore per la rigenerazione degli spazi urbani significa infatti interpretarla come una componente fondamentale di un paniere più articolato di ‘diritti alla città’ (alla salute, ai servizi, all’ambiente, ecc.). Significa maturare la consapevolezza di rivolgersi non solo a persone in condizioni di ‘disabilità’ (effettiva o potenziale), ma a molte altre forme di esclusione sociale o spaziale che possono affliggere tutti, in diverse fasi della vita.

Con le lenti della fruibilità: strumenti interattivi e tecnologici per rigenerare gli spazi urbani

Barbara Chiarelli;Elena Marchigiani
2019-01-01

Abstract

Prendendo spunto dai temi dell’Active, Universal e Inclusive Design, da alcuni anni, il Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell’Università di Trieste sta sviluppando diversi percorsi di ricerca e azione interdisciplinari, orientati alla formulazione di soluzioni spaziali e tecnologiche sui temi dell’‘accessibilità per tutti’. L’intento è sondare concrete possibilità di innovazione degli approcci alla progettazione e alla gestione di spazi pubblici e servizi, attraverso la messa a fuoco di questioni legate alla loro fruibilità in autonomia e sicurezza da parte del più ampio numero di persone, in rapporto alle loro diverse capacità di accesso alle dotazioni urbane. Da tali esperienze emerge la necessità di superare l’approccio settoriale che ancora connota gli strumenti di piano e progetto in materia di accessibilità. Assumere la fruibilità come motore per la rigenerazione degli spazi urbani significa infatti interpretarla come una componente fondamentale di un paniere più articolato di ‘diritti alla città’ (alla salute, ai servizi, all’ambiente, ecc.). Significa maturare la consapevolezza di rivolgersi non solo a persone in condizioni di ‘disabilità’ (effettiva o potenziale), ma a molte altre forme di esclusione sociale o spaziale che possono affliggere tutti, in diverse fasi della vita.
2019
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